Matrimonio all’italiana è un film che esce nelle sale cinematografiche nell’anno 1964 che sotto la regia di Vittorio De Sica e la partecipazione di Sophia Loren e Marcello Mastroianni, ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar nel 1966, ha vinto un Nastro d’Argento nel 1965 come Migliore attrice non protagonista a Tecla Scarano, e 4 David di Donatello nel 1965, precisamente come Miglior regista a Vittorio De Sica, Miglior produttore a Carlo Ponti, Migliore attrice protagonista a Sophia Loren e Miglior attore protagonista a Marcello Mastroianni.
ll film è tratto dalla commedia teatrale Filumena Marturano di Eduardo De Filippo.
Domenico Soriano, (alias Marcello Mastroianni) è un ricco e rinomato pasticciere che intrattiene da più di venti anni una relazione sentimentale con Filumena Marturano (alias Sophia Loren), una ex prostituta. La loro relazione però non si evolve in quanto Domenico, scapolo e donnaiolo, considera Filumena esclusivamente la sua amante, mentre quest’ultima vorrebbe sistemarsi con un matrimonio e creare una famiglia.
A seguito della morte della madre di Domenico, Filumena aspira sempre di più al matrimonio, ma il suo desiderio rimane irrealizzabile. Allora Filumena finge di sentirsi male e di essere in punto di morte, e chiede a Domenico di realizzare il suo ultimo desiderio, vale a dire quello di sposarla.
Ma terminata la celebrazione Filumena si riprende miracolosamente e tra il reale e il grottesco, lascia Domenico e tutti i parenti nello sconcerto più totale. L’obiettivo di Filumena non è quello di “vincolare” Domenico e acquisire una sistemazione sociale e anche economica ma è quello, più profondo, di sistemare i suoi tre figli, uno dei quali è figlio anche di Domenico. E, dopo una severa opposizione, è proprio questa notizia che fa riflettere Domenico sui valori della famiglia e sui veri valori della vita, accettando la donna, che le era stata acconto per moltissimo tempo, come sua legittima moglie e tutti e tre i figli come suoi figli legittimi.
Si rileva, all’ora come oggi, che i diritti incomprimibili della famiglia legittima sarebbero quelli personali che discendono dall’appartenenza ad un unico nucleo stabile basato sul matrimonio (cit. Corte Cost. sentenza n. 97/1979).
Con l’affermazione della esigenza dell’unità familiare, in fondo, il legislatore costituente riafferma un orientamento già manifesto nel primo comma dello stesso art. 29, allorché dichiara la famiglia società naturale fondata sul matrimonio: dove la qualifica di “naturale“, se non ha un preciso contenuto giuridico, ha certamente implicito il richiamo e il riconoscimento del tradizionale concetto della famiglia, quale tuttora vive nella coscienza del popolo (cit. Corte Cost. sentenza n. 64/1961).