La Natività della Vergine è un dipinto (olio su tela, cm 467 x 280) realizzato nel 1582 circa dal pittore manierista Cesare Nebbia, ed attualmente conservato presso il Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto, in Umbria.
Cesare Nebbia (Orvieto, 1536 – 1614) è stato un celebre pittore italiano, annoverato tra i principali esponenti del Manierismo romano. Allievo di Girolamo Muziano con il quale collabora in diverse occasioni, come per le decorazioni nella Cattedrale di Orvieto nel 1560e, Cesare Nebbia opera soprattutto nell’Italia centrale, in Umbria e nel Lazio, in particolare.
Tra le sue opere principali occorre citare le decorazione della Cappella Sistina nella Basilica di Santa Maria Maggiore nel 1586 e gli affreschi alle pareti della Scala Santa (entrambe per volere di Papa Sisto V); la pala d’altare raffigurante l’“Adorazione dei Magi” (databile tra il 1578 e il 1581) conservata all’interno della Cappella dei Magi o dell’Epifania nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella detta anche Chiesa Nuova, a Roma; gli affreschi nella volta e nelle lunette all’interno della “Cappella dell’Annunziata“ nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva, a Roma, oltre agli affreschi nella Chiesa di San Silvestro al Quirinale e nella Chiesa di Santa Maria Annunziata del Gonfalone o Oratorio del Gonfalone.
Il dipinto Natività della Vergine in origine era collocato all’interno del Duomo di Orvieto, sull’altare Monaldeschi nella parete destra della controfacciata e raffigura l’episodio mariano ambientato in una atmosfera prettamente domestica, il cui carattere religioso è determinato da putti alati, in alto ai margini della tela.
La scena si sviluppa in altezza e in profondità con numerose figure che affollano lo spazio, mentre in primo piano e rappresentato l’episodio mariano, con Sant’Anna, con in braccio la sua bambina appena nata, in procinto di fare il bagno in un bacile colmo d’acqua, e sullo sfondo sono raffigurati i committenti dell’opera, Sforza Monaldeschi e sua moglie Deianira Baglioni insieme alla loro figlia.