Paesaggi marittimi nella poesia e nell’arte francese

paesaggi marittimiI paesaggi marittimi assumono forma e consistenza nei versi di diversi poeti francesi, indossando la veste della prosa o della poesia.

In particolare occorre citare  Charles Baudelaire, nella poesia che di seguito si propone.

L’uomo e il mare

 

Uomo libero, sempre tu amerai il mare!
É il tuo specchio il mare: ti contempli l’anima
nell’ infinito muoversi delle sue onde.
E il tuo spirito non è un abisso meno amaro.

Divertito ti tuffi in seno alla tua immagine,
l’abbracci con lo sguardo, con le braccia e il cuore
a volte si distrae dal proprio palpitare
al rumore di quel pianto indomabile e selvaggio.

Siete discreti entrambi, entrambi tenebrosi:
inesplorato, uomo, il fondo dei tuoi abissi,
sconosciute, mare, le tue ricchezze intime,
tanto gelosamente custodite i segreti!

Eppure ecco che vi combattete
da infiniti secoli senza pietà né rimorso,
a tal punto amate le stragi e la morte,
o lottatori eterni, o fratelli implacabili!

(CHARLES BAUDELAIRE, 1857)

Nell’ arte francese il grande maestro Edgar Degas (Parigi 19 Luglio 1834 – Parigi 27 Settembre 1917) a partire dal 1868, dà vita ad una serie di paesaggi marittimi, “Case sul mare” (Parigi, Musée du Louvre, 1869) nei quali l’ artista trae ispirazione esclusivamente dai suoi ricordi e dalla sua memoria (e non dal vero affermando, in tal modo, una tecnica artistica contraria a quella degli impressionisti).

Edgar Degas ha negli anni atuato delle tecniche di sviluppo della memoria visiva: l’ artista osserva acutamente, sin nei minimi particolari, il paesaggio marittimo dal vivo per poi immagazzinarlo nella sua testa. Successivamente nelle quattro mura del suo studio privato riproduce direttamente sulla tela le immagini precedentemente focalizzate.

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