Pianiano

PianianoIl piccolo borgo di Pianiano si trova nel comune di Cellere, provincia di Viterbo, nell’alta Tuscia; ha origini etrusche e successivamente medievali, è situato tra la città etrusca di Vulci ed Ischia di Castro, ed è abitato soltanto da pochissime persone, poco più di una decina.

Le origini di Pianiano sono antiche e risalgono al 1200 – 1400 sotto il dominio della famiglia Farnese, unitamente al Ducato di Castro. All’inizio del 1600 il piccolo borgo si spopola, a causa della malaria, con il conseguente abbandono, e solo verso la metà del 1700 viene ripopolato da immigrati di origini albanese, nella specie si tratta di un gruppo di famiglie degli Scutari, dell’Albania nord-occidentale, in fuga dalle persecuzioni religiose dei turchi. Queste famiglie albanesi, su accordo con il Papa Benedetto XIV, si stabiliscono nel borgo, ripopolandolo dopo il completo abbandono, e coltivando le terre confinanti. Un secolo dopo, nell’Ottocento, Pianiano costituisce la sede del brigantaggio della parte sud della Maremma.

L’antico borgo, scavato nel tufo, è interamente circondato dalle sue mura e dove rimangono i resti del vecchio Castello e della Rocca, edificato per il controllo e la difesa del territorio sottostante.

Pianiano

Appena si varca la porta d’ingresso del borgo di Pianiano si trova la Chiesa dedicata al patrono San Sigismondo dove all’interno è conservata una antica acquasantiera ornata da tre gigli farnesiani che ricordano l’appartenenza del borgo alla famiglia dei Farnese e un dipinto risalente al Settecento raffigurante la “Madonna degli Albanesi”.

Il borgo di Pianiano è un luogo particolare, suggestivo dove il tempo sembra essersi fermato e per tale ragione viene annoverato tra i borghi italiani più interessanti, un patrimonio da riscoprire e da valorizzare.

A poco più di una decina di chilometri dal borgo di Pianiano sorge l’antica città etrusca di Vulci, una delle principali testimonianza delle epoche passate. In questo luogo merita certamente una citazione, e ancor meglio una visita, il Castello dell’Abbadia – Museo Archeologico di Vulci e il Ponte del Diavolo, di origine etrusca, al di sotto del fiume Fiora.

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