Polaire: l’étoile excentrique de scène française

polairePolaire, nome d’ arte di Émilie Marie Bouchaud, (Algeri, 14 Maggio 1874 – Champigny-sur-Marne, 11 Ottobre 1939) è stata una celebre cantante e attrice francese della Belle Epoque.

Nasce ad Algeri ma, giovanissima, a seguito della morte del padre, si trasferisce a Parigi dove debutta, alla sola età di quindici anni, come cantante nei diversi caffè-concerto. Ottiene sin da subito un discreto successo nella società parigina tanto da essere immortalata dall’immancabile Henri de Toulouse-Lautrec. Ma posa come modella anche per altri pittori come Antonio de la Gandara e Juan Sala.

In seguito Polaire inizia a calpestare i palcoscenici teatrali: la sua notorietà si consacra  nel 1902 nell’ interpretazione del personaggio principale in Claudine à Paris di Willy e Colette presso il Théâtre des Bouffes Parisiens a Parigi. E’ un palese trionfo. Ispirata dal cielo parigino decide di cambiare il suo nome in Polaire appunto “Stella Polare” .

Negli ultimi anni della sua carriera Polaire debutta anche come attrice cinematografica, acquisendo fama e celebrità in tutta Europa, anche in Italia, fino ad arrivare negli Stati Uniti D’ America.

Il  principale punto di forza di Polaire è la sua personalità, prorompente e originale, a tratti eccentrica, certamente fuori dal comune. A ciò si aggiunge un fisico che non rispecchia i canoni estetici propri dell’ epoca: capelli corti, occhi scuri e allungati, un tono della pelle abbronzata che rievoca il fascino arabo e il punto vita sottilissimo che misura non più di 16 pollici, donandogli l’ immagine del corpo a clessidra.

Ciò contribuisce in modo inequivocabile a confermare il suo successo e la sua popolarità così come riportato nella sua autobiografia pubblicata nel 1933 “Polaire par elle-même”.

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