San Nicola da Tolentino è un dipinto (olio su tavola, cm 69×72) realizzato tra il 1505 e il 1507, dal celebre pittore umbro Pietro di Cristoforo Vannucci, detto il Perugino, ed attualmente conservato presso la Galleria D’Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma.
Pietro di Cristoforo Vannucci, detto il Perugino o ancora denominato “Il divin pittore” (Città della Pieve, 1448 circa – Fontignano, Febbraio 1523) è stato un celebre e rinomato pittore umbro, formatosi a Firenze presso la bottega di Andrea Verrocchio, e annoverato tra i più grandi esponenti del rinascimento artistico italiano. Tra le sue numerose opere è necessario citare gli affreschi del Collegio del Cambio a Perugia (1499-1507); gli affreschi nella volta della Stanza dell’Incendio di Borgo nei Palazzi Vaticani e l’affresco raffigurante la Consegna delle Chiavi (1481-1482) nella Cappella Sistina in Vaticano, mentre tra i suoi allievi si annovera anche il giovane Raffaello Sanzio.
L’opera San Nicola da Tolentino, di piccole dimensioni, faceva parte di un polittico più grande commissionato intorno al 1500 al pittore toscano Filippino Lippi dall’Ordine dei Serviti per la Chiesa dell’Annunziata a Firenze. A seguito della morte di Filippino Lippi avvenuta nel 1504 l’opera viene terminata dal Perugino.
Al centro della tavola è raffigurato Nicola da Tolentino, frate dell’Ordine di Sant’Agostino, canonizzato dalla Chiesa Cattolica nel 1446. Indossa il classico abito nero monacale dell’Ordine degli Eremitani di sant’Agostino e regge nella mano sinistra il libro aperto dove nelle due pagine si trova la scritta servus tuus sum ego et filius ancille tue (Io sono tuo servo e figlio della tua serva), mentre con il dito della mano destra lo indica allo spettatore. Il santo viene raffigurato giovane, inserito in una nicchia di marmo, con accanto il giglio, tipico attributo iconografico.
San Nicola da Tolentino è stato il primo ad essere proclamato santo fra i frati eremitani dell’Ordine di sant’Agostino.