“The Days of Art”
Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese
Il progetto “The Days of Art” è rivolto principalmente alle persone disabili adulte con l’obiettivo di realizzare una partecipazione sociale con lo scopo di abbracciare una nuova visione della disabilità andando oltre un approccio meramente assistenzialistico della stessa.
Sotto altro profilo, c.d. secondario, il progetto “The Days of Art” è rivolto a minori o adulti, autori di reato e beneficiari della messa alla prova, con l’opportunità di sperimentare la gioia del condividere le proprie capacità e sensibilità con le persone diversamente abili. Nell’ottica della rieducazione sociale, il rapporto con la disabilità e la fragilità diventa mezzo per ricondurre i minori o adulti beneficiari della messa alla prova ad una visione del mondo dove i valori della solidarietà attiva sono elementi di grande gratificazione.
Ci teniamo a sottolineare come questa attività progettuale si è resa possibile grazie al contributo della Chiesa Valdese che con I Fondi dell’Otto per Mille ha inteso supportare questa entusiasmante esperienza volta alla rieducazione e reinserimento sociale delle persone (minori e adulti) beneficiari dell’istituto della messa alla prova.
Per quanto concerne le persone sottoposte all’istituto della messa alla prova, l’obiettivo principale e quello della rieducazione, che presuppone altresì una prognosi special-preventiva di non recidiva. La ragione giustificatrice dell’istituto va individuata nel favore per la risocializzazione del reo, prima ed in via alternativa e preferibile rispetto alla sottoposizione di esso a pena. Sul punto occorre una valutazione favorevole in merito al fatto che “l’imputato si asterrà dal commettere ulteriori reati”.
E attraverso l’applicazione dell’istituto della messa alla prova si è evidenziato la necessità per l’imputato di aprirsi a una rimeditazione critica sul passato, rappresentando di essere disponibile a un costruttivo reinserimento nel contesto sociale, anche attraverso azioni rivolte a persone svantaggiate. Ciò appare, pertanto conforme a una interpretazione costituzionalmente orientata, che valorizzi la finalità rieducativa della pena, sancita dall’art. 27, comma 3, Cost, posta a fondamento di tutti gli istituti di “giustizia riparativa“, e alla ratio degli istituti di probation previsti nel sistema penale. Inoltre, tale istituto della messa alla prova a favore delle persone adulte trae ispirazione dall’esperienza di applicazione dell’istituto della messa alla prova minorile, in relazione al quale il consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità ha individuato i principali obiettivi “nella possibilità di rieducazione e di inserimento del soggetto nella vita sociale” e “nella evoluzione della personalità verso modelli socialmente adeguati (cfr., ex plurimis, Cass, Sez. 1, n. 13370/2013; Cass., Sez. 5, n. 14035/2013; Cass., Sez. 3, n. 45451/200).
Il carattere premiale si ricava dalla lettura del secondo comma dell’art. 168-ter C.p., inserito con l’art. 3, comma 11, della Legge n. 67 del 2014, che prevede espressamente l’estinzione del reato per l’esito positivo della messa alla prova. Non da ultimo, occorre rilevare come il suddetto istituto, al pari di altri, trovi altresì un fondamento in esigenze di speditezza ed economia processuale con una funzione deflattiva dei carichi processuali.
Proseguiamo con entusiasmo nello svolgimento delle citate attività, sperimentando la gioia e l’emozione di trovarci uniti, solidali ed integrati nel nome dell’inclusione sociale, della condivisione dell’arte e della cultura.
Non ci resta che ringraziare la Chiesa Valdese per aver reso possibile, attraverso il contributo concesso con i Fondi dell’Otto per Mille, questa entusiasmante esperienza progettuale.