The Days of Art
Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese
Il progetto “The Days of Art” ha avuto inizio nel mese di Novembre 2021 ed è rivolto principalmente a due distinte categorie di attori: le persone disabili adulte che vivono nella famiglia di origine o che vivono sole e le persone (minori e adulti) sottoposti all’istituto della messa alla prova.
Il progetto “The Days of Art” conserva tra i suoi obiettivi specifici quello di creare un momento di confronto che rafforzi da un lato le persone diversamente abili nella loro capacità di essere sicure, indipendenti e autonome, dall’altro i minori o adulti, ammessi alla prova, nella capacità di farsi guidare nelle loro condotte di vita dai valori forti e condivisi di aiuto reciproco. In questo modo, le persone diversamente abili sono a loro volta protagonisti di questo percorso di rieducazione che riguarda i minori o adulti ammessi alla prova, i quali, dal canto loro, sono protagonisti del percorso di indipendenza e autonomia messo in atto dalle persone diversamente abili.
Ci teniamo a sottolineare come questa attività progettuale si è resa possibile grazie al contributo della Chiesa Valdese che con I Fondi dell’Otto per Mille ha inteso supportare questa entusiasmante esperienza volta alla rieducazione e reinserimento sociale delle persone (minori e adulti) beneficiari dell’istituto della messa alla prova.
L’obiettivo è circolare e con riguardo alle persone diversamente abili adulte si intende realizzare azioni dirette alla loro relazione ed inclusione nella comunità sociale, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali dell’individuo e, nello specifico, del “diritto alla vita indipendente e all’inclusione nella società“, in quanto parte significativa della società stessa, come stabilito dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Per quanto concerne le persone sottoposte all’istituto della messa alla prova, l’obiettivo principale e quello della rieducazione, che presuppone altresì una prognosi special-preventiva di non recidiva. In tal senso si vuole aderire ad un concetto di economia processuale: il processo diviene più snello in quanto viene eliminata la fase dibattimentale, rispondendo ad esigenze di economia processuale, mentre l’imputato ottiene con la sospensione del procedimento con messa alla prova e l’esito positiva della stessa, l’estinzione del reato. Orbene, anche la sospensione del procedimento con messa alla prova trova fondamento in esigenze di speditezza processuale e, in particolare, condivida con il c.d. “patteggiamento” ed il giudizio abbreviato una funzione deflattiva dei carichi processuali. Oltre a ciò, la ragione giustificatrice dell’istituto deve essere individuata nella risocializzazione del reo, sempre preferibile rispetto alla sottoposizione di esso a pena.
Ne consegue che il procedimento si colloca in un’ottica che non sia esclusivamente retributiva ma tenda a favorire la riabilitazione, bonis operibus, del prevenuto. In tal senso è indubbio che lo spirito della disciplina della messa alla prova riconosce agli imputati la possibilità di procedere ad una “risocializzazione” e comunque di accedere ad un procedimento di “rieducazione” in conformità al disposto dell’art. 27, comma 3, Cost.
Proseguiamo con entusiasmo nello svolgimento delle citate attività, sperimentando la gioia e l’emozione di trovarci uniti, solidali ed integrati nel nome dell’inclusione sociale, della condivisione dell’arte e della cultura.
Non ci resta che ringraziare la Chiesa Valdese per aver reso possibile, attraverso il contributo concesso con i Fondi dell’Otto per Mille, questa entusiasmante esperienza progettuale.