Vanità

Vanità Giunge a volte Arremba su la strinata proda Il numero Vantaggi dell'osservazione psicologica MaVanità

Noi teniamo alla buona opinione degli uomini, intanto perché essa ci è utile, e poi perché vogliamo far loro piacere (i figli ai genitori, i discepoli ai maestri e in generale gli uomini benevoli a tutti gli altri uomini). Solo se qualcuno ritiene importante la buona opinione degli uomini a prescindere da un qualche vantaggio o dal desiderio di far piacere, noi parliamo di vanità. In questo caso l’uomo vuol far piacere a se stesso, ma a spese del prossimo, inducendolo a nutrire una falsa opinione di lui oppure mirando a un grado di «buona opinione» in cui essa è destinata a diventar penosa per tutti gli altri (suscitando l’invidia). Di solito l’individuo vuole confermare e rafforzare ai propri occhi l’opinione che ha di sé servendosi dell’opinione degli altri; ma la forza dell’abitudine all’autorità — abitudine antica quanto l’uomo — induce anche molti a fondare sull’autorità la loro fede in sé, dunque ad accettarla solo dalla mano altrui: si fidano più del giudizio altrui che del proprio.

Vanità tratto dal primo saggio filosofico del celebre saggista, filosofo e poeta tedesco Friedrich Nietzsche (Röcken, Sassonia-Anhalt, Germania 15 ottobre 1844 – Weimar, Germania, 25 agosto 1900): Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi (Menschliches, Allzumenschliches. Ein Buch für freie Geister), pubblicato in lingua tedesca in due parti tra il 1878 e il 1879.

L’opera è, in sostanza, una raccolta di aforismi incentrati sulla condizione esistenziale dell’essere umano e si compone di varie parti, suddivise in una Prefazione (paragrafi 1-8); Parte prima. Delle prime e ultime cose (aforismi 1-34); Parte seconda. Per la storia dei sentimenti morali (aforismi 34-107); Parte terza. La vita religiosa (aforismi 108-144); Parte quarta. Dell’anima degli artisti e degli scrittori (aforismi 145-223); Parte quinta. Indizi di cultura superiore e inferiore (aforismi 224-292); Parte sesta. L’uomo nel rapporto con gli altri (aforismi 293-376); Parte settima. La donna e il bambino (aforismi 377-437); Parte ottava. Uno sguardo allo Stato (aforismi 438-482); Parte nona. L’uomo solo con se stesso (aforismi 483-638); Tra amici. Un epilogo (poesia); Umano, troppo umano II.

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