Cubismo nell’ambiente parigino: Pablo Picasso e Georges Braque

Il Fauvismo è ormai alla deriva quando nell’ambiente artistico parigino, Pablo Picasso e Georges Braque – poi degnamente affiancati da Fernand Léger e Juan Gris -, iniziano ad avvalersi di un’idea davvero originale.

Partendo dalla scossa di Cézanne, ma seguendo un suo genio intuitivo, Pablo Picasso  riesce a riprodurre sulla tela un ordine razionale in grado di essere colto dall’intelletto.

La sua pittura è tutta un intersecarsi e sovrapporsi di piani che in apparenza generano figure di solidi, ma che in realtà ci restituiscono l’oggetto assunto a modello.

Egli scompone e costruisce sia paesaggi che figure umane.

Nel 1907 inizia un sodalizio tra Picasso e Braque che sfocia nel Cubismo.

Picasso ha un temperamento irrequieto e appassionato mentre Braque è spirito calmo e di grande equilibrio. Si uniscono per dare all’arte un nuovo significato e un nuovo valore.

L’oggetto è spogliato dalle sensazioni e dalle emozioni che suscita all’artista: viene scomposto in tutti gli elementi e poi ricomposto organizzando tra loro le varie parti che solo nella loro totalità possono darci una visione unitaria e completa.

Picasso scompone anche la figura umana rappresentandola di fronte, di profilo, dall’interno. Il colore ha un ruolo secondario e la luce ha lo scopo di porre il disegno in evidenza.

Dopo l’enfasi della rottura dei vecchi canoni però, essi si accorgono di rischiare un allontanamento dalla realtà viva per inneggiare alla realtà fisica ed allora iniziano ad introdurre nelle opere pezzi di giornali, stoffa, sabbia, frammenti di vetro (collages).

Pian piano questi elementi assumeranno un vero e proprio significato artistico dando origine al cosiddetto cubismo sintetico:

i piani si fanno più larghi e semplificati, la composizione è più sciolta, i colori si arricchiscono, nasce un accordo tra forme, segni proposti dal quadro e l’immagine reale presente nell’intenzione dell’artista.

Al Cubismo aderiscono anche Fernand Legér, le cui figure umane sembrano congegni meccanici. Con il tempo il colore si fa vivo e squillante ma la sua pittura continua a rimandare al dinamismo del progresso industriale.

Juan Gris viene ricordato per la sua vena poetica nelle opere, l’intonazione delicata, il senso di chiarezza e di equilibrio delle sue composizioni misurate. Forte è il suo desiderio di trovare un’armonia tra la ragione e il sentimento lirico delle cose (“Natura morta con bottiglia e un coltello”).

E proprio attraverso un processo di scomposizioni e di combinazioni, il Cubismo tocca i limiti dell’Astrattismo di cui, tra l’altro, pone le premesse.

 

 

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