Anna Bianchini (1579 – 1604) o meglio conosciuta come “Annuccia” – “dai capelli rosci et lunghi”, e dal carattere forte e ribelle, è una giovanissima cortigiana operante a Roma nel cinquecento ed è passata alla storia per essere stata una delle modelle preferite dal pittore Michelangelo Merisi, più noto come il Caravaggio, immortalata in diverse opere.
Figlia di una cortigiana di origine toscana trasferita a Roma, Anna Bianchini inizia la sua attività di meretrice all’età di dodici anni (così come riportato nei verbali di polizia dell’epoca).
In una delle tante osterie romane, situate soprattutto nella zona di Campo Marzio, abitualmente frequentate dalle cortigiane ma anche da artisti e pittori, conosce il Caravaggio.
Non si sa bene come e perchè ma il Caravaggio, che soleva riprodurre nelle sue tele personaggi tratti dalla vita reale, la convince a posare come modella per quattro opere, anche a carattere religioso: la “Maddalena Penitente” (anno 1597- Galleria Doria Pamphilj di Roma), “Riposo durante la fuga in Egitto“ (anno 1597- Galleria Doria Pamphilj di Roma), “Marta e Maria Maddalena” (anno 1598 – Institute of Arts di Detroit) e “Morte della Vergine” (anno 1604 – Musée du Louvre di Parigi).
E’ quest’ultimo dipinto “Morte della Vergine” commissionato per la cappella della famiglia Lelmi, nella chiesa di Santa Maria della Scala a Roma, che genera grande scalpore.
Realizzato nel 1604 anno della morte di Anna Bianchini, annegata nel Tevere, il dipinto viene rifiutato proprio per la raffigurazione sotto il profilo estetico di una Madonna col ventre gonfio e con le gambe scoperte, e si insinua che il cadavere della cortigiana era stato ripescato dal Caravaggio proprio per realizzare il dipinto.
Destinato alla distruzione l’opera “Morte della Vergine” viene salvato da Pieter Paul Rubens che lo porta in Francia, a Parigi, dove oggi è conservato presso il celebre Musée du Louvre.
Anna Bianchini muore nel 1604 all’età di 24 anni, annegata nel Tevere, non si sà se per suicidio o omicidio.