L’ Antigrazioso conosciuto anche come La madre, è una scultura (gesso patinato, cm 58×50×40), realizzata tra 1912 e 1913 dal pittore italiano futurista Umberto Boccioni, ed attualmente conservata presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
E’ una delle sculture realizzate dall’artista reggino tra il 1912 e il 1914, oggi ne restano solo quattro, le altre sono andate perdute. Mentre con il titolo Antigrazioso si fa anche riferimento al dipinto del 1912, il ritratto di Margherita Sarfatti, famosa critica d’arte con la quale il Boccioni ebbe una breve quanto intensa relazione.
Umberto Boccioni (Reggio Calabria, 19 Ottobre 1882 – Verona, 17 Agosto 1916) è stato un celebre pittore e scultore italiano, annoverato tra i principali esponenti del Futurismo. Umberto Boccioni fa parte di quel un gruppo di pittori, che sotto la guida di Marinetti, lancia a Milano il “Manifesto dei pittori futuristi” nel Febbraio del 1910. Negli anni abbraccia e sviluppa varie tematiche artistiche, dal naturalismo fino al divisionismo. Suo maestro di naturalismo divisionista è Giacomo Balla. Dagli Espressionisti ricava, invece, la violenta carica sentimentale, la forza d’urto, e i gesti di prepotente vitalità.
Tra le sue opere più importanti occorre citare il Ritratto del maestro Busoni (databile al 1916) conservato presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma; Rissa in galleria (databile al 1910), conservato a Milano presso la Pinacoteca di Brera a Milano; Stati d’animo n. 1. Gli addii (databile al 1911), conservato al MOMA di New York; Gli addii – Quelli che vanno (databile al 1911), conservato nel Museum of Modern Art, di New York; La strada entra nella casa (databile al 1911), conservato nello Sprengel Museum di Hannover; Visioni simultanee (databile al 1911), conservato nel Von Der Heydt Museum di Wuppertal in Germania; e la sua opera più famosa, La città che sale, realizzata tra il 1910 ed il 1911, ed attualmente conservato presso il Museum of Modern Art di New York.
L’ Antigrazioso raffigura la madre dell’artista, Cecilia Forlani, che ritroviamo anche nel dipinto Materia (databile tra il 1912 e il 1913) conservato nella Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.
La scultura (il cui titolo Antigrazioso fa riferimento all’opera, nel suo insieme, e non alla madre dell’artista) contiene forme anatomiche della testa e del viso, scomposte e poi ricomposte, e pertanto private delle tradizionali caratteristiche femminili. Il piano plastico sulla testa dovrebbe rappresentare una casa, sintesi dell’unione tra la figura e l’ambiente circostante. Per tali ragioni l’opera simboleggia pienamente l’ “arte futurista”.