Assenza di contatto fisico e violenza sessuale

Assenza di contatto fisico confisca per equivalente Ricorso per cassazione Testimonianza indiretta Valutazione sulla capacità a delinquere Condotta colposa della vittima Truffa informatica Reato concorrente e circostanze aggravanti risultanti dal dibattimento Sequestro di persona Estinzione del reato conseguente a condotte riparatorie Valutazione di inammissibilità del programma di trattamento Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente Domanda di cessazione degli effetti civili del matrimonio Abuso di autorità Bacio sulle labbra Ripartizione del trattamento di reversibilità Indossare i pantaloni La riconciliazione tra i coniugi Riavvicinamento occasionale dei coniugi Nullità della citazione Abuso delle condizioni di inferiorità psichica Visita ginecologica Attenuante speciale della minore gravità Tentativo di un bacio Consenso agli atti sessuali Diniego all'atto sessuale ripresa della relazione Diniego di messa alla prova Mano sul fondoschiena Reato di violenza sessuale 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degli atti al Prefetto per irrogare le sanzioni amministrative accessorie Affissione del crocifisso nelle aule scolastiche Offese in scritti e discorsi pronunciati dinanzi alle Autorità giudiziarie o amministrative Mancato risarcimento del danno alla persona offesa Recidiva nel biennio Il controllo di logicità Esito positivo della messa alla prova Revoca della sanzione sostitutiva del lavoro di pubblica utilità durata della prestazione di attività lavorativa non retribuita a favore della collettività Imputazioni plurime e cumulative misura di prevenzione del controllo giudiziario Il Mobbing Tempestività della querela Condotte volte all'eliminazione delle conseguenze dannose del reato Applicazione della sanzione amministrativa accessoria Competenza a decidere sulla Reati ai quali è applicabile permesso di soggiorno per motivi umanitari Giudizio di rinvio Scritto anonimo Decreto di citazione a giudizio Guida in stato di alterazione psico-fisica Provvedimento abnorme Provocazione modifica della qualificazione giuridica della condotta Programma di trattamento Caparra confirmatoria Mutatio ed emendatio libelli Ripudio Amministrazione di sostegno Divario minimo d'età Revoca della patente di guida quantificazione della sanzione accessoria Legittimazione ad impugnare Iscrizione della messa alla prova nel casellario giudiziario Sostituzione della pena Applicazione della sanzione amministrativa accessoria Tempus regit actum Il decreto penale di condanna Interesse concreto ad impugnare da parte del pubblico ministero Interesse ad impugnare Dissenso Correlazione tra accusa e sentenza Competenza ad irrogare la sanzione amministrativa accessoria Determinazione della durata della sanzione amministrativa accessoria Vendita di prodotti industriali con segni mendaci Riproduzione abusiva di opere Presupposti legittimanti l'istituto della messa alla prova Decreto di citazione a giudizio ordinanza di rigetto della richiesta di sospensione Sanzione amministrativa accessoria Responsabilità 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trattamento Prestazione di attività non retribuita Diritto di cronaca giudiziaria Circostanze aggravanti Diritto morale d'autore Reato di diffamazione tramite la rete internet Decreto penale di condanna e Impugnazione dell'ordinanza di rigetto Giudizio abbreviato e sospensione del procedimento per messa alla prova tollerabilità delle immissioni Vizi della cosa locata Diffamazione Diffamazione tramite la rete Internet Preliminare di vendita Casellario giudiziale Rilascio dell'immobile locato lavori di straordinaria amministrazione Garanzia per i vizi revoca della sanzione sostitutiva Paternità dell'opera Esimente della verità putativa Pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale Diritto di cronaca Sincronizzazione Animali da compagnia Traduzione Obbligazione naturale Modifica del programma di trattamento Format di un programma televisivo Plagio Giurisdizione Relazione investigativa Responsabilità dei genitori, dei tutori, dei precettori e dei maestri d'arte Detenzione del bene Discriminazione direttaLa Suprema Corte di Cassazione con la sentenza che si riporta in commento affronta la questione inerente la sussistenza del reato di violenza sessuale ai sensi dell’art. 609bis C.p. anche l’assenza di qualsiasi contatto fisico con la persona offesa.

Nel caso di specie le condotte ascritte all’indagato consistono in conversazioni telefoniche nel corso delle quali, qualificatosi come medico ginecologico, riferiva alle donne chiamate di essere al corrente degli accertamenti medici da queste effettuati o in procinto di effettuare e, rappresentate situazioni di urgenza o di opportunità, le sollecitava a compiere su se stesse atti di autoerotismo giustificati da finalità mediche oppure a fotografare la loro zona genitale e trasmettere l’esito via e-mail.

Occorre valutare se l’assenza di qualsiasi contatto fisico con la persona offesa esclude che possano dirsi integrati gli estremi del reato contestato. In altri termini, la commissione di atti sessuali penalmente rilevanti richiederebbe l’esistenza di una qualche relazione fisica tra agente e vittima.
Tale impostazione ermeneutica ha formato oggetto di esame da parte della giurisprudenza di legittimità ed è stata ritenuta non rispondente al dato normativo. È sufficiente sul punto rinviare alla chiara motivazione della sentenza n. 11958/2011del 22/12/2010, nella quale si chiarisce che l’induzione della vittima a commettere atti sessuali su di sé da parte dell’agente, induzione che mira a soddisfare il desiderio sessuale dello stesso, integra gli estremi del reato previsto dall’art.609-bis C.p. Del resto, non costituisce affatto precedente difforme alla logica della sentenza citata quanto affermato dalla precedente sentenza n. 15464 del 12/02/2004, che esclude la sussistenza del reato nelle condotte di autoerotismo poste in essere dall’agente su se stesso in quanto non hanno comportato alcuna invasione della sfera sessuale della persona che vi assiste. Infatti, ciò che rileva ai nostri fini, al di là delle conclusioni cui è giunta l’ultima sentenza citata, è il principio sotteso alle due decisioni: in assenza di contatti fisici fra i due protagonisti del fatto, il reato di violenza sessuale risulta integrato qualora sia compromessa la libera determinazione sessuale della persona destinataria delle condotte dell’agente e ne risulti aggredita la personalità sul piano sessuale.

Infatti, se non vi è dubbio che integrano il delitto ex art. 609-bis C.p. le condotte invasive della sfera intima della vittima dettate da finalità di soddisfacimento delle spinte sessuali dell’agente, la giurisprudenza ha affermato che il delitto in parola, caratterizzato da dolo generico, è integrato sul piano soggettivo dalla semplice coscienza e volontà dell’azione tipica; a ciò consegue che il reato sussiste anche quando la condotta tipica e l’offesa al bene protetto siano poste in essere per finalità diverse, quali la volontà di umiliare la persona o di porre in essere una vendetta, senza che venga coinvolta la sfera sessuale dell’agente. Sul punto si rinvia alla chiara motivazione della sentenza n. 39710 del 21/09/2011 e, sotto diversa prospettiva, alla motivazione della precedente sentenza n. 21336 del 15/04/2010 con riferimento alla finalità di provocare timore nella persona offesa.
In altri termini, la fattispecie di reato in esame risulta integrata dalle intenzionali aggressioni alla sfera sessuale della vittima, e in tal modo ad una dimensione intima e sensibile della sua persona e della sua personalità, commesse con modalità in qualche modo violente, subdole o artificiose che privino la vittima stessa della reale libertà di determinarsi, e ciò anche nei casi in cui l’agente agisca per finalità diverse dalla soddisfazione della propria libido.

Corte di Cassazione, Sez. III, sentenza 3 maggio 2013, n. 19102.

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