I Giardini nascosti. Poesia di Ada Negri

I Giardini nascosti Il silenzio Seppelliscimi in una terra liberaI Giardini nascosti

Amo la libertà de’ tuoi romiti
vicoli e delle tue piazze deserte,
rossa Pavia, città della mia pace.
Le fontanelle cantano ai crocicchi
con chioccolìo sommesso: alte le torri
sbarran gli sfondi, e, se pesante ho il cuore,
me l’avventano su verso le nubi.
Guizzan, svelti, i tuoi vicoli, e s’intrecciano
a labirinto; ed ai muretti pendono
glicini e madreselve; e vi s’affacciano
alberi di gran fronda, dai giardini
nascosti. Viene da quel verde un fresco
pispigliare d’uccelli, una fragranza
di fiori e frutti, un senso di rifugio
inviolato, ove la vita ignara
sia di pianto e di morte. Assai più belli
i bei giardini, se nascosti: tutto
mi pare più bello, se lo vedo in sogno.
E a me basta passar lungo i muretti
caldi di sole; e perdermi ne’ tuoi
vicoli che serpeggian come bisce
fra verzure d’occulti orti da fiaba,
rossa Pavia, città della mia pace.

Ada Negri (Lodi, 3 Febbraio 1870 – Milano, 11 Gennaio 1945) è stata una famosa poetessa e donna di lettere italiana, prima e unica donna ad essere ammessa all’Accademia d’Italia, ma soprattutto una delle poche donne che, nonostante la bassa estrazione sociale di provenienza, con talento ed eccezionali capacità intellettuali, riesce ad emergere nel panorama culturale italiano.

Proveniente da una famiglia di origine lombarda, povera e modesta, Ada Negri trascorre gran parte della sua infanzia presso il palazzo della nobile e aristocratica Famiglia Barni, dove la nonna materna lavora come portinaia. Le sue giornate trascorrono nella portineria del Palazzo contemplando l’andirivieni delle persone, fatti e sensazioni che riporta nel romanzo autobiografico, “Stella mattutina” (pubblicato nell’anno 1912).

Il padre, un piccolo manovale dedito all’alcool, muore quando Ada Negri è in tenera età, la madre, una tessitrice, cerca tra mille sacrifici di fornire alla figlia una educazione e una istruzione.

Ciò le consente di studiare e, grazie alle sue capacità intellettuali arriva a diplomarsi come insegnante elementare. Nel 1887 ottiene un posto come insegnante preso la scuola elementare Motta Visconti di Pavia. In questo periodo inizia a comporre diverse poesie e alcune di queste vengono pubblicate sul giornale il Fanfulla di Lodi.

Solo con la raccolta di poesie Fatalità nel 1892 riesce ad ottenere una serie di apprezzamenti fino ad arrivare al successo e alla notorietà e, in conseguenza di ciò, con decreto del ministro Zanardelli, le viene conferito il titolo di docente per chiara fama presso l’Istituto Superiore “Gaetana Agnesi” di Milano. Due anni dopo esce la sua seconda raccolta di poesie, “Tempeste”.

Nel 1931 le viene conferito per la sua carriera intellettuale il Premio Mussolini e nel 1940 Ada Negri diviene membro dell’Accademia Italiana.

Cinque anni più tardi, nel 1945 Ada Negri muore a Milano.

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