“Beata Beatrix” è un dipinto (olio su tela, cm 86,4 × 66) realizzato nel 1870 dal pittore e poeta britannico, tra i fondatori del movimento artistico dei Preraffaelliti, Dante Gabriel Rossetti, ed attualmente conservato presso la Tate Britain di Londra.
Per la realizzazione del dipinto Dante Gabriel Rossetti trae ispirazione dal poema “La Vita Nuova” (Vita nova) di Dante Alighieri nel quale il sommo poeta racconta in prosa il suo amore per Beatrice, (l’incontro, il saluto e infine la morte dell’amata) presumibilmente identificata in Beatrice Portinari, giovane ragazza fiorentina, figlia del ricco banchiere Folco Portinari, il quale aveva sei figlie e viveva a Firenze in una casa vicina a quella di Dante Alighieri.
Dante Gabriel Rossetti ha una profonda ammirazione per le opere dantesche, tanto che alla “Vita Nuova” si ispirano altri dipinti come “Il sogno di Dante” (anno 1871), “Saluto di Beatrice” (anno 1859-1863).
Nel dipinto “Beata Beatrix” Rossetti raffigura Beatrice con le sembianze di Elizabeth Siddal, “Lizzie” la moglie del pittore preraffaellita morta suicida in giovane età, ingerendo una elevata dose di laudano.
L’opera è considerata una pietra miliare del simbolismo e allude all’amore, interpretato in chiave dantesca, e all’idealizzazione della donna amata: la Beatrice di Rossetti è raffigurata con i suoi lunghi capelli rossi, gli occhi chiusi, l’espressione incantata e le labbra appena aperte. Una colomba (di rosso acceso che allude alla morte) si poggia sulle sue mani facendo ricadere dal becco un papavero di oppio (dal quale deriva il laudano).
Occorre dire che Elizabeth Siddal veniva soprannominata “The Dove” (la Colomba).
Sullo sfondo del dipinto viene raffigurata una figura umana che simboleggia Beatrice circondata da un’aureola, che riceve Dante nel Paradiso, e più in là viene raffigurato uno scorcio di Ponte Vecchio a Firenze.
Dopo la morte della moglie Elizabeth Siddal, morta suicida per una dose di laudano, a seguito della depressione della morte del figlio, Dante Gabriel Rossetti entra in un forte stato di disperazione e, in tale periodo, realizza alcune opere sul tema dantesco della morte di Beatrice.