Boldini: il ritrattista italiano della Bella Epoque

Panconi nell’anno 2011 dice: “La Belle Epoque fu soprattutto il tempo di De Nittis, di Corcos, di La Gandara, di Stevens, di Tissot, di Sargent ed altri, ma sopra ogni altro di Boldini capostipite geniale di questa generazione di pittori così detti  A LA MODE. Giunge a Parigi nel 1871 e da vita all’irresistibile stile Boldini ed è proprio il 1871 la data di inizio dell’avventura francese di Giovanni Boldini e della Belle Epoque parigina.”

Giovanni Boldini è figlio di Antonio, nativo di Spoleto, e di Benvenuta Caleffi. Il padre Antonio era artista e restauratore, si dice, di notevole tecnica, anche nell’eseguire buone copie di Raffaello e di vedutisti veneziani.

Giovanni frequenta a Ferrara i corsi di pittura di Giralamo  Domenichini e di Giovanni Pagliarini e ha modo di conoscere bene i grandi del ‘400 ferrarese, oltre a Dosso Dossi e al Parmigianino. Nel  1862 anche su suggerimento del padre, si trasferisce a Firenze, si iscrive all’Accademia di Belle Arti e ovviamente conosce e si reca nel noto ritrovo di artisti fiorentini il CAFFE’ MICHELANGELO, dove conosce Giovanni Fattori, Odoardo Borrani, Telemaco Signorini e il critico d’arte e mecenate del nascete movimento dei Macchiaioli , Diego Martelli.

Boldini dimostra da subito la sua passione artistica, assimilando quella proprietà della macchia e della vivacità del tono che caratterizza le sue opere.

Ebbe subito molto successo, compensi vertiginosi, accoglienze calorose nei salotti e nelle mostre e amicizie importanti come Verdi, Rothschild e molta fortuna con le signore della borghesia parigina, delle quali sono ben noti i ritratti, provocanti ed eleganti, luminosi, con colori non sempre corrispondenti alla realtà ma esaltati, quasi falsati che però sono la sua eccezionale particolarità.

Il 5 febbraio dei 1877 partecipa alla Scala di Milano alla “prima” dell’Otello di Verdi, ricevendo dal maestro lo spartito dell’opera con una calorosa dedica al quale Boldini risponderà con un famoso ritratto.

Da questo momento diventa il massimo rappresentante del ritratto d’epoca, mondano e di rappresentanza.

Nel 1889 Giovanni Boldini viene nominato commissario per la sezione artistica italiana all’ Exposition Universelle di Parigi, si occupa dell’allestimento delle quattro sale, con l’aiuto dei pittori Signorini e d’Ancona e dello scultore Rivalta; Boldini espone tre grandi ritratti.

Boldini ha successo, lo ha avuto da subito, continua ad averlo fino alla sua morte, all’età di 89 anni a Parigi 11 gennaio 1931.

Questi a mio parere sono solo alcuni dei particolari ritratti di Boldini dove si esalta la sensualità femminile e il piacere elegante.

1 thought on “Boldini: il ritrattista italiano della Bella Epoque

  1. Teresa Piazzai ha detto:

    uno dei miei pittori preferiti, il suo modo di raffigurare le donne, eleganti e sensuali è particolare ed evocativo.
    grazie per regalarci un pò di bellezza

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *