Quando si parla del burlesque, generalmente, si suole fare riferimento ad una forma di spettacolo teatrale seducente, mai volgare, al contempo caratterizzato da una giusta dose di ironia, che ha ad oggetto ballerine vestite con abiti succinti ma raffinati ed eleganti come i corsetti, i bustini, le calze, i guanti e le guepiere.
In realtà il burlesque affonda le sue radici storiche nell’Ottocento nell’Inghilterra della Regina Vittoria. In tale contesto storico la “donna” era considerata un individuo puro che non aveva alcun ruolo all’interno della società di riferimento.
Il concetto della “bellezza” era considerato quale attributo della condizione femminile, che non doveva essere esaltato attraverso monili o gioielli di alcun tipo.
Ma con il passaggio agli Stati Uniti il burlesque afferma il suo trionfo. La donna diventa una incarnazione della bellezza.
Il concetto di bellezza femminile viene elevato acquisendo una raffinatezza quasi spirituale.
Ma il merito del burlesque sta nell’aver saputo approfondire le tematiche della bellezza e della seduzione femminile mettendole alla base di uno spettacolo di intrattenimento del genere streap-art.
Il tipico abbigliamento burlesque era caratterizzato da un costume che variava in base allo spettacolo: un reggiseno decorato e in alcuni casi anche un secondo reggiseno più sottile, una gonna di materiale leggero e sottile che risultasse morbido durante il balletto, e lunghi guanti.
Gli accessori più caratteristici del burlesque erano il G-STRING, un triangolo fatto di stoffa e lustrini che si muovevano col BUMP AND GRIND dell’artista, e i PASTIES, ossia due cerchi di stoffa applicati sui capezzoli. Entrambi questi accessori erano adoperati per non lasciare completamente nuda la performer.
Il costume del neo-burlesque dei tempi più recenti ha un forte richiamo retrò, seppur integra elementi e stili più attuali che lo avvicinano al gusto FETISH, SADOMASO, GOTHIC E ROCKABILLY. Tra gli accessori si prediligono ancora reggicalze, calze a rete, scarpe stiletto o stivali alti in pelle nera, guanti lunghi e accessori in lattice.
Altro elemento fondamentale è il TASSEL, nappine di passamaneria che, con un movimento del busto a cui danno proprio il nome (TASSEL-TWIRLING), roteano.
Infine i costumi più elaborati integrano anche piume di struzzo che decorano boa, grossi ventagli larghi 1,5 metri (OSTRICH FAN) e i vestiti stessi dell’artista.
Per gli spettacoli più giocosi vengono adoperati anche palloncini, attaccati in tutto il corpo e che vengono fatti scoppiare lasciando via via intravedere il corpo nudo.
Il burlesque mette in evidenza un bisogno di ironia e di scherno, nel trattare tutta una serie di argomenti, un cambiamento radicale nell’affrontare la realtà sociale, che caratterizza l’Ottocento e che in arte si può rapportare allo sviluppo di un nuovo modo di intendere l’espressione figurativa: si parla del REALISMO.
Nel realismo il “brutto” diventa un elemento qualificante per la produzione artistica, la caricatura acquisisce un valore, infatti uno dei più significativi interpreti del realismo francese fu il caricaturista Honorè Daumier che trattò tematiche urbane legate all’attualità, la folla, il lavoro, la politica, il teatro in modo fortemente irriverente e assolutamente opposto ai modelli del classicismo accademico.
Comunque il maggior rappresentante, meglio il creatore di questo nuovo linguaggio espressivo detto appunto REALISMO è sicuramente Gustave Courbet, il quale nel 1861 afferma:
“La pittura è un arte essenziale concreta e può consistere solo nella rappresentazione delle cose reali ed esistenti. E’un linguaggio interamente fisico, che ha per vocaboli tutti gli oggetti visibili; un oggetto astratto, invisibile, che non esiste è estraneo all’ambito della pittura.”
Detto ciò credo che la cosa più importante sia far parlare le opere.
Bellissimo articolo, scritto molto bene . Argomento attuale ed interessante , trattato in maniera diversa da quello che solitamente viene scritto sul burlesque , sia sotto il profilo storico che artistico.
Il burlesque non è solo una esibizione artistica teatrale ma un vero e proprio movimento artistico e teatrale che affonda le sue radice sin dalla seconda metà dell’800. Grazie del tuo interessamento e spero che seguirai con stessa dedizione anche i prossimi articoli. A presto.
un arte seducente e mai volgare, questo è il burlesque e questa la sua forza. l’arte è capacità di trasmettere emozioni senza offendere i sentimenti altrui. complimenti anche per l’articlo.
Il burlesque trae la sua forza dalla sensualità femminile così come evidenziato nelle immagini riportate nell’articolo.
articolo che tratta il burlesque con eleganza , come questa forma di arte, che è ironica , giocosa, ma raffinata, merita.Mi è piaciuto molto
L’ironia è una delle forme di cultura attraverso la quale affrontare anche le problematiche sociali.
… Non l’avevo mai visto sotto un profilo storico ed artistico… Mi è sempre piaciuto pensare che il burlesque fosse l’espressione della capacità seduttiva propria di ciascuna donna… Quella capacità, unica ed irripetibile, di raccontarsi senza mai svelarsi… Di parlare alla fantasia lasciando inesplorato un universo intero di emozioni e di segreti… Di sussurrare all’orecchio che la meraviglia è appena iniziata…
Certamente il burlesque dalla sua origine ha avuto diverse trasformazioni di stile, di genere di contenuto. Ma lo sfondo erotico rappresenta un elemento che gli ha conferito maggiore visibilità. Oggi è uno dei principali spettacoli che affascina il pubblico per la sensualità, il fascino, la seduzione di una stripe art dal gusto vintage.
Immaginavo che il burlesque non fosse solo limitato alla figura di Dita Von Teese, grandissima fashion icon.
Articolo molto interessante.
Complimenti.
Le sue perfomance hanno grande successo. Il burlesque ha avuto il merito di influenzare la cultura in generale. Grazie del tuo intervento.
Credo che la vera “forza” del burlesque risieda nelle sue due componenti essenziali: l’irriverenza e la dissacrazione. Penso che queste due qualità dovrebbero essere presenti in ogni ambito della vita e dell’approccio sociale. Solo in questo modo è possibile avere una visione realmente critica dei fenomeni sociali, culturali ed economici che ci circondano. E poi, diciamolo, l’irriverenza e la dissacrazione sono la forma più alta del genio…beato chi possiede queste qualità. Viva il burlesque!
Pienamente d’accordo! Viva l’irriverenza e la dissacrazione!!!