Casina delle Civette nel parco di Villa Torlonia

Casina delle Civette roma point of view

Casina delle Civette

La Casina delle Civette si trova a Roma all’interno del parco di Villa Torlonia ed era l’antica residenza dei componenti della famiglia Torlonia. Attualmente è un museo (con esposizioni sia all’interno ma anche all’esterno)

Completamente differente dai grandiosi monumenti romani, la Casina delle Civette, con le sue caratteristiche pitture sul vetro, ci trasporta in una atmosfera incantata e fiabesca, un luogo dove domina la magia e la fantasia e dove sembra che il tempo si sia fermato.

La struttura, affascinante e incantevole, deve il suo nome alla rappresentazione delle civette in particolare sulle vetrate realizzate da Duilio Cambellotti nel 1914, ma anche nelle decorazioni delle maioliche e sulle boiseries. Oltre il tema ricorrente delle civette sono raffigurate anche altri animali come rondini, lucciole, farfalle, pavoni, cigni, ed alcuni motivi vegetali come trifogli, rose, ciclamini, foglie e bacche di lauro, spighe di grano, grappoli d’uva e ghirlande floreali.

La Casina delle Civette viene realizzata nel 1840 dall’ ingegnere e architetto veneto Giuseppe Jappelli su commissione del Principe Alessandro Raffaele Torlonia, e in origine presentava le sembianza di uno chalet svizzero. Successivamente nel 1908 Giovanni Torlonia junior, nipote del Principe Alessandro Raffaele Torlonia, inizia una nuova ristrutturazione dell’edificio trasformandolo in un “Villaggio medievale” grazie all’opera dell’architetto Enrico Gennari. La Casina delle Civette si riempie di ampie finestre, loggette, porticati, con vetrate, mosaici, maioliche create su disegno di importanti artisti come Duilio Cambellotti, Paolo Paschetto, Umberto Botazzi e Vittorio Grassi, acquisendo man mano uno stile liberty.

La Casina delle Civette rimane la residenza di  Giovanni Torlonia Junior fino al 1938, anno della sua morte. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale la struttura viene occupata dalle truppe anglo-americane e seguono anni di totale abbandono.

Nel 1978 viene acquistata dal comune di Roma e negli anni novanta viene sottoposta ad un accurato restauro transformadola nell’attuale museo.

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