Cratete e la sorte (Allegoria della Fortuna) è un dipinto (olio su tela, cm 179×271) realizzato tra il 1660 e il 1670 dal pittore senese Bernardino Mei, ed attualmente conservato presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica Palazzo Barberini di Roma.
Bernardino Mei (Siena, Ottobre 1612 – Roma, 1676) è stato un celebre pittore e incisore senese, operante nel periodo barocco. Si forma a Siena presso il disegnatore e cartografo senese Giuliano Periccioli e successivamente è allievo del pittore senese Rutilio Manetti. Nel 1657 si trasferisce a Roma, chiamato dal Papa Alessandro VII (al secolo Fabio Chigi), dove lavora per diversi anni e dove subisce l’influenza di Gian Lorenzo Bernini, suo intimo amico, con il quale collabora presso la sua bottega romana.
Tra le sue numerose opere occorre citare il tondo raffigurante la Madonna col Bambino e Sant’Antonio da Padova, (databile al XVII secolo), conservato all’interno di Palazzo Orsini a Pitigliano; il dipinto raffigurante la “Visione del Beato Bernardo Tolomei“ e il dipinto raffigurante la “Fuga in Egitto“, entrambi conservati nel Museo di arte sacra nell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore ad Asciano; il dipinto raffigurante Santa Caterina d’Alessandria, (databile al prima metà del Seicento), conservato nel Museo diocesano dell’Oratorio della Compagnia di San Bernardino a Siena; il dipinto raffigurante l’Annunciazione (databile al 1640-1650), conservato nel Museo civico e d’arte sacra di Colle di Val d’Elsa e la pala raffigurante Sant’ Agostino medita sulla Trinità (databile al 1665) conservata nella Collegiata di Santa Maria Assunta ad Ariccia. Inoltre molti suoi lavori si trovano nella Pinacoteca Nazionale di Siena, a Palazzo Salimbeni a Siena, a Palazzo Chigi-Saracini a Siena, nella Chiesa di San Giovanni Battista, detto anche Oratorio dei Tredicini e nella Chiesa di San Giovannino della Staffa a Siena.
Il dipinto Cratete e la sorte (Allegoria della Fortuna) a carattere allegorico- filosofico trae ispirazione dal racconto dello storico greco Diogene Laerzio. Due figure principali compaiono all’interno della scena, la donna in piedi sopra la ruota, allegoria della Fortuna, e la figura di spalle inginocchiata di fronte alla fortuna, che rappresenta l’allegoria dell’Occasione.