Credo in te, anima mia

Credo in te, anima mia Limite Papaveri Una parola muore quando è detta L'anima si sceglie il proprio compagno OrloCredo in te, anima mia

Credo in te, anima mia,
l’altro che io sono non deve umiliarsi di fronte a te,
e tu non devi umiliarti di fronte a lui.
Ozia con me sull’erba,
libera la tua gola da ogni impedimento,
né parole, né musica o rima voglio,
né consuetudini né discorsi,
neppure i migliori, soltanto la tua calma voce bivalve,
il suo mormorio mi piace.

Penso a come una volta giacemmo,
un trasparente mattino d’estate,
come tu posasti la tua testa
di per traverso sul mio fianco
ti voltasti dolcemente verso di me,
e apristi la camicia sul mio petto,
e tuffasti la tua lingua sino al mio cuore snudato,
e ti stendesti sino a sentire la mia barba,
ti stendesti sino a prendere i miei piedi.

Veloce si alzò in me
e si diffuse intorno a me la pace e la conoscenza
che va oltre ogni argomento terreno,
io conosco che la mano di Dio è la promessa della mia,
e io conosco che lo spirito di Dio
è il fratello del mio,
e che tutti gli uomini mai venuti alla luce
sono miei fratelli e le donne sorelle ed amanti,
e che il fasciame della creazione è amore,
e che infinite sono le foglie rigide o languenti nei campi,
e le formiche brune nelle piccole tane sotto di loro,
e le incrostazioni muschiose del corroso recinto,
pietre ammucchiate, sambuco, verbasco ed elleboro.

Walt Whitman, all’anagrafe Walter Whitman (West Hills, Long Island, 31 Maggio 1819 – Camden, New Jersey, 26 Marzo 1892), è stato un celebre poeta, scrittore, giornalista ed insegnante statunitense. Walt Whitman viene considerato il padre della poesia americana attraverso un nuovo linguaggio con il ricorso al simbolismo e all’uso del verso libero, al di fuori dei tradizionali schemi del romanticismo.

Tra le sue opere più importanti occorre ricordare in primis quello che viene indicato come il suo indiscusso capolavoro, ovvero la vasta raccolta di poesia dal titolo Foglie d’erba (Leaves of Grass – pubblicata nel 1855 a cui seguono altre dieci edizioni arricchite con le celebri poesie “Rulli di tamburo” e “In memoria del presidente Lincoln” nel 1867); Democratic vistas (pubblicato nel 1871); Specimen days (pubblicato nel 1882) e November boughs (pubblicato nel 1888).

Le tematiche ricorrenti nelle sue liriche concernono la democrazia, la libertà, la natura, l’eros, la vita e la morte descritte con un linguaggio diretto, allusioni simboliche e con un profondo misticismo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *