Mattino. Seconda edizione di Lavorare Stanca

Mattino Le seduzioni Elsa De GiorgiMattino

La finestra socchiusa contiene un volto
sopra il campo del mare. I capelli vaghi
accompagnano il tenero ritmo del mare.

Non ci sono ricordi su questo viso.
Solo un’ombra fuggevole, come di nube.
L’ombra è umida e dolce come la sabbia
di una cavità intatta, sotto il crepuscolo.
Non ci sono ricordi. Solo un sussurro
che è la voce del mare fatta ricordo.

Nel crepuscolo l’acqua molle dell’alba
che s’imbeve di luce, rischiara il viso.
Ogni giorno è un miracolo senza tempo,
sotto il sole: una luce salsa l’impregna
e un sapore di frutto marino vivo.

Non esiste ricordo su questo viso.
Non esiste parola che lo contenga
o accomuni alle cose passate. Ieri,
dalla breve finestra è svanito come
svanirà tra un istante, senza tristezza
né parole umane, sul campo del mare.

(9 – 18 Agosto 1940)

Cesare Pavese inserisce tre nuove poesie nella seconda edizione della raccolta “Lavorare stanca”, pubblicata nel 1943 per Einaudi e tutte e tre le poesie (“Mattino“, “Notturno” e “Estate“) sono dedicate alla scrittrice, giornalista e critica musicale, di origine genovese, Fernanda Pivano, nella speranza di ottenere il suo amore.

Il loro primo incontro avviene nel 1934 al Liceo Classico D’Azeglio di Torino dove Cesare Pavese ricopre il ruolo di professore supplente di italiano e Fernanda Pivano, detta “Nanda” è una giovanissima studentessa.

Un incontro che, inizialmente, si trasforma in una semplice amicizia e profonda stima per quel professore ancora molto giovane ma già così preparato ed esperto; purtroppo sono anni complicati in quanto Cesare Pavese viene accusato di attività antifascista e relegato ad un anno di confino in Calabria.

Tre anni dopo, nel 1938 al suo ritorno a Torino, Cesare Pavese incontra la giovane studentessa Fernanda Pivano, che all’epoca frequenta la facoltà di lettere presso l’università del capoluogo piemontese e tra i due inizia una relazione amorosa.

Ma si tratta di un amore (per lo più platonico) che si alimenta di una grande passione letteraria (come si evince dalla proficua corrispondenza di lettere intercorsa tra i due) basata sulla lettura di Ernest Hemingway, Walt Whitman, Sherwood Anderson ed Edgar Lee Masters, e che man mano non verrà più corrisposto da Fernanda che per ben due volte rifiuta la proposta di matrimonio avanzata dal sempre più inquieto scrittore piemontese (in tal senso sul frontespizio del libro Feria d’agosto sono scritte le date del 26 Luglio 1940 e del 10 Luglio 1945, con accanto due croci che corrispondono alle due proposte di matrimonio fatte a Fernanda e l’esito negativo).

Nel 1949 Fernanda Pivano sposa l’architetto Ettore Sottsass e si trasferisce a vivere a Milano. La profonda sofferenza amorosa accompagnerà lo scrittore piemontese per ancora altri anni, non trovando mai una corrispondenza femminile a i suoi sentimenti più intimi e puri, e che si trasforma in vero e proprio sconforto che consuma il suo nobile animo, portando Cesare Pavese al suicidio il 27 Agosto 1950.

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