
Cristo Crocifisso. Opera di Gian Lorenzo Bernini e Ercole Ferrata. Fondazione Marignoli di Montecorona, a Spoleto.
Il Cristo Crocifisso è una scultura in bronzo argentato, (altezza cm 50) realizzato tra il 1658 e il 1667 circa dallo scultore e pittore italiano Gian Lorenzo Bernini, in collaborazione con il suo allievo Ercole Ferrata. L’opera è attualmente conservata presso la Fondazione Marignoli di Montecorona, a Spoleto.
Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 7 Dicembre 1598 – Roma, 28 Novembre 1680), è stato uno dei più importanti e rinomati artisti italiani (scultore, architetto, pittore, scenografo) del periodo barocco.
Nato a Napoli nel 1598, ma cresciuto artisticamente a Roma, dove si trasferisce insieme alla famiglia nel 1606, Gian Lorenzo è figlio di Pietro Bernini, acclamato scultore di origini fiorentine, e si afferma seguendo le orme del padre, ma anche degli artisti, architetti e scultori, degli anni precedenti, come Michelangelo.
Grazie alla sapiente guida del padre e all’appoggio dei vari papi che si sono succeduti nel tempo, Gian Lorenzo Bernini riesce, sin da giovanissimo, ad imporsi nell’ambiente artistico e culturale romano con una serie di opere.
Ercole Ferrata, scultore lombardo ed esponente del periodo barocco romano, è stato, unitamente ad Antonio Raggi, tra i più fidati allievi e collaboratori di Gian Lorenzo Bernini. A quest’ultimo il Bernini aveva affidato la realizzazione dell’elefante di marmo che regge sul dorso l’obelisco di origine egiziana, dando vita al cd. Obelisco della Minerva situato a Roma, a Piazza della Minerva, antistante la Basilica di Santa Maria sopra Minerva, nel rione Pigna.
Il Cristo Crocifisso, che in origine doveva avere anche una croce, dovrebbe far parte di una serie di sculture in bronzo commissionate al Bernini tra il 1658 e il 1667 ed eseguite da Ercole Ferrata, per lo più destinate agli altari della Basilica di San Pietro. Le sculture erano suddivise in tre modelli il “Cristo vivo“, il “Cristo morto” o il “Cristo spirante” e si ispirano a due sculture berniniane precedenti il Corpus del 1650, conservato presso l’Art Gallery of Ontario a Toronto e il Cristo crocifisso del 1655 conservato a San Lorenzo de El Escorial di Madrid.
Il Cristo Crocifisso di Spoleto rientra nella tipologia del “Cristo morto o appena spirato” con il capo chinato verso il basso a destra e le braccia ancora tese sulla croce. Elemento mancante è al corona di spine sul capo.
Sono rimasto affascinato dalla scultura e dalla descrizione, complimenti. Sono un architetto che lavora in allestimenti museali e sarei felice di essere contattato poiché abbiamo esposto un crocifisso davvero molto simile, per non dire identico in un allestimento di qualche anno fa. Si tratta di un crocifisso Donato a Papa Orsini.
Egregio Signore
la ringraziamo per i suoi apprezzamenti, molto graditi, e la contatteremo certamente per eventuali eventi che stiamo man mano organizzando, dopo il lungo periodo di stop dovuto alla pandemia.
Cordialmente
Aletes Onlus