La Deposizione di Cristo nel sepolcro è un dipinto (olio su tela, cm 122x 96) realizzato tra il 1588 e il 1592 circa dal pittore toscano Niccolò Circignani, detto il Pomarancio, con la collaborazione del figlio Antonio Circignani, soprannominato anch’egli il Pomarancio. L’opera è attualmente conservata nel Museo White presso l’Abbazia di Valvisciolo a Sermoneta, in provincia di Latina.
Niccolò Circignani detto il Pomarancio (Pomarance, in provincia di Pisa, 1530 circa – 1597 circa) è stato un celebre pittore toscano, molto attivo in Umbria e a Roma, città dove sono conservati i meravigliosi affreschi nella Basilica di Santo Stefano Rotondo al Celio.
La presenza del pittore Niccolò Circignani, detto il Pomarancio presso l’Abbazia di Valvisciolo a Sermoneta è documentata, come si evince da due iscrizioni poste nella parte destra dell’abside, da un ciclo di affreschi realizzati tra il 1586 e il 1589, con la collaborazione dei suoi allievi, nelle pareti laterali dell’abside e nella Cappella di San Lorenzo su commissione del Cardinale Enrico Caetani in occasione della visita di Papa Sisto V.
Il dipinto la Deposizione di Cristo nel sepolcro ha una architettura scenografica e plateale con al centro il Cristo e la Vergine Maria, che sostiene con le braccia il figlio e accosta la fronte sul suo capo, quasi per prendere consapevolezza della morte. Il suo sguardo di dolore è intenso ed è rivolto esclusivamente al figlio, ormai esanime.
Il Cristo e la Vergine Maria sono circondati da altri personaggi, in particolare nella parte posteriore sono presenti Giuseppe d’Arimatea che regge il corpo privo di vita del Cristo e la Maddalena con gli occhi al cielo, evidenziando il dramma; a fianco alla Vergine Maria compare l’apostolo Giovanni Evangelista con un mantello rosso che, con una mano sul petto in segno di pietà, guarda il corpo esanime del Cristo, mentre in basso è raffigurato Nicodemo il quale prepara il lenzuolo per avvolgere il corpo di Cristo; infine, a terra, a sinistra, è possibile notare una cesta con gli strumenti del martirio, in particolare il martello e i chiodi.