Deridere le Distanze

” Deridere le Distanze “

Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa ValdeseDeridere le Distanze autori di reato

Sin dal mese di Ottobre 2018 con il progetto “Deridere le Distanze” ha avuto inizio una nuova attività progettuale e sociale, concernente una serie di azioni di intervento volte alla rieducazione e reinserimento sociale di chi si è reso autore di determinati reati.
Invero, l’attività progettuale “Deridere le Distanze” è strettamente collegata all’istituto della messa alla prova con riguardo agli adulti di cui alla Legge 28 Aprile 2014, n. 67, e minori di cui al D.P.R. 22 Settembre 1988, n. 448.
Accanto ai minori e adulti, beneficiari dell’istituto della messa alla prova, si trova un piccolo gruppo di persone diversamente abili, con l’obiettivo di creare le opportune basi di scambio e di integrazione.
Il principale strumento artistico è incentrato sull’arte della Caricatura, a scopo satirico e umoristico. Uno strumento antitetico capace di aprire varchi a carattere sociale nell’ambito della disabilità, spesso concepita come diversità.

Lo scopo, come si evince dal titolo dell’attività progettuale, è quello di eliminare i pregiudizi, sovente mentali, e condividere le distinte capacità e le differenze, nell’ambito dei rispettivi ruoli.

Deridere le Distanze autori di reato

Ci teniamo a sottolineare come questa attività progettuale si è resa possibile grazie al contributo della Chiesa Valdese che con I Fondi dell’Otto per Mille ha inteso supportare questa entusiasmante esperienza volta alla rieducazione e reinserimento sociale delle persone (minori e adulti) beneficiari dell’istituto
della messa alla prova.

Soffermandoci a scrutare, con occhio attento e critico, il campo della storia dell’arte abbiamo, in questa fase, analizzato le opere dei più importanti artisti del barocco romano, Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini. La storia li tramanda come due acerrimi rivali, due intense personalità artistiche, ma nonostante questo gli stessi collaborano insieme nella città di Roma, portandola ai massimi splendori, dividendo gli stessi spazi e affermando, ognuno a suo modo, la propria genialità ed unicità.
In tale fase ci siamo concentrati nelle opere custodite nella celebre Piazza Navona dove la Fontana dei quattro Fiumi del Bernini si contrappone “simbolicamente” alla Chiesa di Sant’Agnese in Agone del Borromini.

Invero il Rio della Plata nella fontana dei Quattro Fiumi innalza il braccio quasi per proteggersi dall’eventuale crollo della Chiesa antistante e la statua del Nilo si copre gli occhi per non vedere la bruttezza della facciata. Per converso, il Borromini posiziona sulla facciata esterna della chiesa la statua raffigurante Sant’Agnese con una mano sul petto, quale forma di rassicurazione che la facciata era stabile e non sarebbe, pertanto, caduta, e con il volto rivolto verso destra quasi a voler distogliere lo sguardo dall’opera del Bernini.
Ulteriori opere analizzate e che hanno coinvolto attivamente tutti i partecipanti al progetto, sono state la “Transverberazione di santa Teresa d’Avila“, una scultura in marmo realizzata tra il 1647 e il 1652 da Gian Lorenzo Bernini e situata nella Cappella Cornaro, all’interno della Chiesa di Santa Maria della Vittoria, e la Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane o anche detta “San Carlino”, unitamente al Chiostro, situata all’incrocio tra Via del Quirinale e Via delle Quattro Fontane, sulla sommità del colle Quirinale, realizzata tra il 1634 e il 1644 da Francesco Borromini. Una visita è stata fatta anche alla Chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, dove entrambi gli artisti hanno lavorato in modo diverso e disgiunto: Gian Lorenzo Bernini esegue nel 1667 i due splendidi angeli custoditi all’interno della Chiesa, mentre dal 1653 al 1667 il Borromini realizza la cupola e il campanile.
Ulteriore lavoro in merito all’aspetto prettamente artistico (la realizzazione delle Caricature) è stato affrontato all’interno del laboratorio associativo.

Proseguiamo con ardore, portando avanti le azioni previste, con la gioia e l’emozione di trovarci uniti, solidali ed integrati nel nome dell’inclusione sociale, della condivisione dell’arte e della cultura.

Non ci resta che ringraziare la Chiesa Valdese per aver reso possibile, attraverso il contributo concesso con i Fondi dell’Otto per Mille, questa entusiasmante esperienza progettuale.

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