Desiderio

Desiderio Ho messo il mio sogno su una nave PlathDesiderio

È stanca, dopo tanta estenuante lussuria.
Il profumo emanava dalle sue membra ammaccate
È pieno del ricordo di lividi lenti.
La dissolutezza spalancò i suoi occhi blu scuro.

E la febbre delle notti sognate avidamente
Rende i suoi capelli biondo chiaro ancora più pallidi.
I suoi atteggiamenti hanno un languore rabbioso.
Ma ecco l’Amante con le lunghe unghie crudeli

Improvvisamente la tira indietro, la abbraccia e la bacia,
Con un ardore così selvaggio e così dolce allo stesso tempo,
Il bel corpo spezzato si offra chiedendo misericordia,
In un gemito d’amore, desiderio e paura.

E il singhiozzo che sale con la monotonia,
Alla fine esasperato dal troppo piacere,
Ulula come si ulula nei momenti di agonia,
Senza speranza di addolcire l’immensa sordità.

Poi il silenzio straziante, e l’orrore che porta,
L’improvviso soffocamento della voce lamentosa,
E sul collo, come uno stelo morto,
Il sinistro segno verde sulle dita impallidisce.

Renée Vivien, all’anagrafe Mary Pauline Tarn (Londra, 11 Giugno 1877 – Parigi, 18 Novembre 1909) di nascita inglese ma naturalizzata francese è una poetessa dell’Ottocento, lasciata oramai quasi nell’ ombra a causa di una vita che i moralisti potrebbero definire eccentrica e scandalosa.

Sentimentalmente e sessualmente attratta dalle donne, Renée Vivien porta avanti per quasi tutta la sua vita una passionale relazione amorosa con la scrittrice e poetessa di origine statunitense Natalie Clifford Barney.

Una storia d’ amore tormentata che influenza notevolmente anche il suo stile e la sua produzione letteraria: Renée Vivien scrive molti versi per la sua amata, alcuni pubblicati anche dopo la sua morte, lasciando un segno indelebile nella letteratura francese. Invero, Natalie Clifford Barney rappresenta per Renée Vivien la sua musa d’ ispirazione poetica.

Dopo che la relazione con la Signora Natalie Clifford Barney giunge al capolinea, Renée Vivien inizia una nuova relazione sentimentale ma anche professionale con la baronessa francese Hélène van Zuylen con la quale condivide una serie di viaggi e con la quale scrive diversi racconti e poesie. Ma anche questa relazione giunge a conclusione dopo poco tempo, quando Hélène van Zuylen la lascia per una altra amante.

Renée Vivien porterà sulla sua pelle i segni della continua ricerca affannosa di una stabilità sentimentale, come decantata nei suoi versi poetici: l’ abuso di alcool e i digiuni prolungati la conducono alla morte all’età di soli trentadue anni.

Una vita lussuosa ed eccentrica, un vero talento poetico, uno stile raffinato ma rivelatore, un linguaggio musicale e simbolico, una donna che ha vissuto apertamente e liberamente le sue passioni nella continua ricerca di un quid, di quella parte nascosta di sè stessa.

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