Allegoria. Opera di Ludovico Carracci

Allegoria

Allegoria. Opera di Ludovico Carracci. Musei Capitolini, Pinacoteca Capitolina di Roma.

Allegoria è un dipinto (olio su rame, cm 51 x 37) realizzato intorno al 1603 dal pittore bolognese Ludovico Carracci ed attualmente conservato nei Musei Capitolini, Pinacoteca Capitolina di Roma.

Ludovico Carracci (Bologna, 21 Aprile 1555 – Bologna, 13 Novembre 1619) è stato un celebre pittore italiano, cugino dei fratelli Agostino e Annibale Carracci, con i quali collabora in alcune opere (in particolare nella realizzazione degli Affreschi di Palazzo Fava a Bologna, tra il 1583 e il 1584) e fonda una scuola di pittura, l’Accademia degli Incamminati. La sua formazione artistica inizia nella città natale di Bologna presso la bottega di Prospero Fontana, e poi a Firenze presso il Passignano (alias Domenico Cresti), la sua arte risente delle influenze stilistiche del Correggio, del Parmigianino e del Barocci.

Il tema religioso è molto presente nelle opere di Ludovico Carracci, reinterpretato in una chiave più intima e devozionale con composizioni semplici e lineari in modo da cogliere l’essenziale, come nel dipinto raffigurante l’ Annunciazione, (anno 1584) conservato presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna, La Pietà (databile al 1585) conservato presso la Galleria Nazionale di Arte Antica di Roma; lo Sposalizio della Vergine, (anno 1590) conservato presso la National Gallery di Londra, la Trasfigurazione di Cristo (anno 1595) conservata presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna, il San Sebastiano gettato nella Cloaca Massima (anno 1612) conservato nel Getty Museum di Los Angeles, mentre sempre a Roma è conservata “La Trinità con Cristo morto“, (anno 1590) presso la Pinacoteca Vaticana.

Il dipinto Allegoria è il risultato dell’unione delle tradizionali raffigurazioni della Carità, della Pace e dell’Abbondanza, e risente del classicismo dei cugini Agostino e Annibale Carracci.

L’opera raffigura al centro una donna seduta con lo sguardo languido, circondata da piccoli putti. La veste si muove in pieghe morbide che evidenziano le abili capacità cromatiche del pittore bolognese, mentre nella parte alta lascia scoperto un seno, dal quale un puttino trae nutrizione.

Sullo sfondo si apre un paesaggio cittadino, eseguito nei minimi particolari.

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