Digital Divide. La disuguaglianza in Internet

digital divideCol termine Digital Divide si intende qualsiasi forma di disuguaglianza che si realizza attraverso l’accesso e  attraverso l’uso delle nuove tecnologie digitali.

Se il sistema statale è strutturato su base democratica con la effettiva partecipazione di tutti i cittadini all’attività sociale, politica ed economica, con l’avvento delle nuove tecnologie digitali la democrazia subisce una forte compressione, dando vita al cosiddetto Digital Divide.

La disuguaglianza nell’accesso alle nuove tecnologie digitali o Digital Divide si verifica in primo luogo sulla base all’età della popolazione e si traduce nella realtà in una forbice generazionale. Invero, gli ultimi trenta anni sono caratterizzati da grandi innovazioni tecnologiche  e Internet ha materialmente modificato il volto della società contemporanea creando nuove forme di informazione e di comunicazione e di conseguenza di accesso alla informazione e alla comunicazione.

Da un alto si hanno i cosiddetti “nativi digitali” ovvero coloro che sono nati nell’epoca del pieno sviluppo del Web e dei Social Networks e rappresentano la popolazione on line, dall’altra parte troviamo gli “analfabeti digitali”, ovvero coloro che per anagrafe e per età, inesperienza e cultura, o  mancanza di adeguate conoscenze tecnologiche e linguistiche incontrano maggiori difficoltà pratiche di utilizzo delle nuove tecnologie.

Sotto altro profilo il Digital Divide produce una disuguaglianza sociale tra coloro i quali hanno la possibilità in termini monetari ed economici di accedere alla rete di Internet e alle Nuove Tecnologie (ivi incluso la possibilità di possedere un computer o un cellulare di ultima generazione) e coloro che, al contrario sarebbero esclusi perchè svantaggiati o meno abbienti.

L’informazione si è spostata on line: il Digital Divide si inserisce a pieno titolo nelle dinamiche economiche, sociali e tecnologiche all’ interno del paese, esasperando il livello di disparità tra le varie comunità di persone per divergenze di lingua, culture o anche per luoghi geografici di appartenenza ( se si considera che vi sono dei posti nell’entroterra dell’ Italia ancora privi della connessione Internet).

Partendo dal presupposto che  l’informazione generale attualmente viene veicolata attraverso la rete di Internet e dei Social Networks si giunge ad affermare che tutte quelle persone che non hanno accesso alla stessa subiscono una esclusione a livello sociale e dalla vita pubblica con conseguente compromissione dei loro diritti e libertà fondamentali.

Si verificherebbe in tali casi una concreta violazione del principio di eguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione finalizzato a garantire la dignità e la libertà di tutti i cittadini e che costituisce la base solida di uno Stato democratico e sociale.

Si verificherebbe, altresì violazione dell’art. 9 della Costituzione: “Lo Stato deve curare la formazione culturale dei consociati alla quale concorre ogni valore idoneo a sollecitare e ad arricchire la loro sensibilità come persone, nonché il perfezionamento della loro personalità ed il progresso anche spirituale oltre che materiale”. (Corte Costituzionale n. 118/90).

Il concetto di “cultura” codificato nelle norme costituzionali acquista una dimensione dinamica ed è compito dello Stato porre in essere tutte le necessarie misure volte a garantire la promozione culturale e tecnologica e a realizzare più ampiamente l’eguaglianza sostanziale, favorendo sia l’accesso che l’uso delle nuove tecnologie digitali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *