DONNA TAMARA DE LEMPICKA

DonnaAlcuni giorni fa, la festa della donna, giornata mai come in questo momento socio- culturale importante; oggi il ricordo di una straordinaria artista Tamara de Lempicka.

Spunto di riflessione che mi porta a pensare a tutte le battaglie condotte dalle donne del passato e alle continue lotte del presente; si perché in realtà poco è cambiato, se non l’illusione di diritti conquistati faticosamente dalle donne ma che troppo spesso vengono accantonati.

Quindi è doveroso ora, adesso, parlare delle donne.
E se ognuna di noi ricordasse e parlasse di una donna?
Quella donna che l’ha colpita nel bene o nel male, quella che l’ha fatta crescere, che l’ha fatta innamorare, che l’ha fatta appassionare, che l’ha fatta piangere o ridere, quella che le ha dato la vita?
Secondo voi cosa accadrebbe? Quanto potremmo scrivere o parlare?
Io ho scelto la mia donna, Tamara de Lempicka, nata nel 1898. Forse, superficialmente, si potrebbe contestarle il fatto di essere una donna ricca e frivola, troppo semplice.

Gli studi in istituti prestigiosi, la vita a San Pietroburgo con gli zii, il matrimonio con il nobile avvocato Tadeusz Lempicki, molte relazioni amorose con uomini e donne, la depressione, la paura della solitudine, il rapporto quasi inesistente con il marito così come con la figlia, vita mondana, viaggi, dipinti e mostre.

Meravigliose opere, tra cui cito La belle Rafaela e La dormiente, due delle mie preferite, dove immortalare la bellezza, la sensualità, la femminilità, la potenza delle donne; espressa nella profondità degli sguardi, così come nella voluttà dei corpi, ipnotici ed intensi.
Perché tutto, in Tamara de Lempicka, così come in una donna, contribuisce a formare una personalità fuori dal comune.
Mi basta sapere che la nonna , sin da piccola, le diceva, che lei era nata per fare cose straordinarie. Così come ogni donna.

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