Il Duomo di Spoleto o Cattedrale di Santa Maria Assunta si trova a Spoleto, cittadina umbra in provincia di Perugia.
Le sue origini sono molto antiche, infatti risale al XII secolo, edificato in stile romanico tra il 1151 e il 1227, sul luogo dove sorgeva la Chiesa di Santa Maria del Vescovato risalente all’VIII-IX secolo. La facciata esterna con il portico e otto rosoni, in stile rinascimentale, risale tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500, e viene realizzato su progetto dell’architetto Antonio Baracci, con accanto la torre campanaria. Il mosaico della facciata del Duomo raffigurante Cristo in trono fra la Vergine e San Giovanni è opera del mosaicista Solstèrno (databile 1207).
L’interno del Duomo di Spoleto, in stile barocco, è a croce latina, con tre navate laterali, numerose cappelle in marmo policromo, opera di Giuseppe Valadier, e conserva numerose opere d’arte. Anche l’altare maggiore in marmi policromi, è opera del Valadier.
L’abside conserva il ciclo di affreschi raffiguranti le Storie della Vergine, realizzati da Filippo Lippi e dai suoi collaboratori, in particolare Fra Diamante e Pier Matteo d’Amelia, tra il 1467 e il 1469.
Le scene raffigurano l’Annunciazione (sul lato sinistro), la Morte della Vergine (al centro), la Natività (sul lato destro) e l’Incoronazione (in alto nella calotta absidale).
Filippo Lippi muore nell’Ottobre del 1469 durante i lavori nel Duomo di Spoleto dove viene sepolto e dove si trova il monumento sepolcrale in marmo fatto erigere da Lorenzo il Magnifico su disegno del figlio Filippino Lippi e con l’epitaffio di Angelo Poliziano, che recita:
Conditus hic ego sum picturae fama Philippus,
Nulli ignota meae est gratia mira manus.
Artifices potui digilis animare colores,
Sperataque animos fallere voce diu.
Ipsa meis stupuit natura expressa figuris,
Meque suis fassa est artibus esse parem.
Marmoreo tumulo Medices Laurentius hic me
Condidit, ante humili pulvere tectus eram.
Partendo dalla navata sinistra è possibile ammirare la Cappella del Sacramento (databile 1583-1632) che conserva al centro un Tabernacolo con angeli sormontato da una raggiera dorata con raffigurazione dello Spirito Santo realizzato da Francesco Giovannelli da Volterra. Gli stucchi della volta sono opera di Giovanni da Foligno; i dipinti della volta raffiguranti Cristo, la Vergine e le storie dell’Antico Testamento (1684) sono opera di Francesco Refini; i dipinti delle pareti raffiguranti i Miracoli eucaristici sono opera di Pietro Abruzzi e Liborio Cioccetti;
la Cappella di San Ponziano con architettura di Giuseppe Valadier conserva il dipinto raffigurante San Ponziano risparmiato dai leoni, opera di Cristoforo Wtterperghen;
la Cappella delle Reliquie (datata 1542 – 1554) con l’architettura di Giuseppe Valadier conserva il dipinto raffigurante la Deposizione di Gesù Cristo, opera di Pietro Abruzzi. Nella Cappella si trova l’Armadio delle Reliquie intagliato da Giovanni Andrea di Ser Moscato, con Storie della Vergine affrescate sulla volta da Francesco Nardini e una lettera autografa di San Francesco d’Assisi a frate Leone, risalente al 1222;
la Cappella degli Angeli (databile 1792) con architettura di Giuseppe Valadier conserva il dipinto raffigurante L’angelo custode, opera di Pietro Labruzzi (fine XVIII secolo);
la Cappella della Presentazione (databile 1792) con architettura di Giuseppe Valadier conserva il dipinto raffigurante la Presentazione della Vergine Maria al tempio, opera di Antonio Cavallucci da Sermoneta (fine XVIII secolo);
la Cappella di Sant’Andrea Apostolo (databile 1792) con architettura di Giuseppe Valadier conserva il dipinto raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Andrea, Francesco di Paola e Antonio da Padova, opera di Jacopo Alessandro Calvi (fine XVIII secolo).
Lungo la navata destra è possibile ammirare a Cappella Eroli (o del vescovo Eroli) o anche detta Cappella di San Leonardo o del Sacro Cuore (fine XV secolo) con gli affreschi realizzati intorno al 1497 dal pittore umbro Bernardino di Betto Betti, più noto come il Pinturicchio. In particolare, l’abside della cappella contiene l’immagine della Madonna con Bambino e i Santi Giovanni Battista e Leonardo; il catino absidale raffigura l’ Eterno benedicente con cherubini ed angeli; nel timpano si trova lo stemma della famiglia Eroli; l’altare della Cappella Eroli contiene, nella parte bassa del paliotto, l’immagine della Pietà, mentre sulla parete destra si apre una piccola nicchia con l’immagine del Redentore. Gli affreschi della volta sono andati perduti per lo più a seguito di problemi di umidità;
la Cappella della Deposizione (databile 1792) con architettura di Giuseppe Valadier conserva il dipinto raffigurante la Deposizione dalla Croce, opera di Domenico Corvi (fine XVIII secolo);
la Cappella di Sant’Andrea Avellino (databile 1792) con architettura di Giuseppe Valadier conserva il dipinto raffigurante la Morte di Sant’Andrea Avellino, opera di Bernardino Nocchi (fine XVIII secolo);
la Cappella della Visitazione (databile 1792) con architettura di Giuseppe Valadier conserva il dipinto raffigurante la Visitazione della Vergine Maria a Santa Elisabetta, opera di Giovanni Alberti (databile 1597);
la Cappella del Beato Gregorio (databile 1792) con architettura di Giuseppe Valadier conserva il dipinto raffigurante L’Angelo porge il Sacro Chiodo al Beato Gregorio, eremita da Spoleto, opera di Pietro Abruzzi (fine XVIII secolo);
la Cappella della Madonna della Manna d’oro (databile 1792) con architettura di Giuseppe Valadier conserva la pala d’altare raffigurante la Madonna con il Bambino detta Madonna della Manna d’oro con San Francesco d’Assisi e Santa Dorotea, opera di Annibale Carracci (databile 1599);
la Cappella della Santissima Icone (datata 1626) con architettura di di Giovan Battista Mola e custodisce la Icone bizantina del XI-XII secolo e i dipinti raffiguranti Storie della Beata Vergine Maria, opere di scuola romana (XVII-XIX secolo); le statue sono realizzate da Alessandro Algardi.