Cristo risuscitato. Opera di Jacopo Palma il Giovane

Cristo risuscitato Basilica di San Marco Evangelista al Campidoglio

Cristo risuscitato. Opera di Jacopo Palma il Giovane

Cristo risuscitato è un dipinto realizzato intorno 1600 circa da Jacopo Palma il Giovane e situato all’interno della prima cappella del lato destro, la Cappella della Resurrezione, nella Basilica di San Marco Evangelista al Campidoglio a Roma.

Jacopo Palma il Giovane (all’anagrafe Jacopo Negretti), per distinguerlo dal pittore Jacopo Palma il Vecchio, suo prozio, (Venezia, Settembre 1549 – 14 Ottobre 1628) è stato un celebre pittore veneziano, annoverato tra i maggiori esponenti della scuola veneta.

La sua formazione artistica inizia nella bottega paterna (il padre era il pittore Antonio Negretti, nipote di Palma il Vecchio) e prosegue sempre in ambito familiare (lo zio da parte materna era il pittore Bonifacio de’ Pitati, detto Bonifacio Veronese). La sua pittura subisce l’influenza di Tiziano Vecellio, considerato il suo principale maestro, col quale collabora tra il 1575 ed il 1576 nella realizzazione del celebre dipinto La Pietà, conservato alle Gallerie dell’Accademia, a Venezia. Per altro verso la sua pittura riprende gli elementi stilistici del Tintoretto e del Veronese.

Dal 1567 soggiorna a Roma, dove rimane per un periodo di quattro anni per volere di Guidobaldo II della Rovere, duca d’Urbino, entrando in contatto con il manierismo romano, ed è in questo periodo che realizza la tela raffigurante il Cristo risuscitato per la Basilica di San Marco Evangelista al Campidoglio.

Tra le sue opere principali occorre ricordare La caduta di Lucifero, (databile 1615-1620), conservato nella Galleria Borghese di Roma; il dipinto raffigurante l’Estasi di santa Teresa d’Avila, (databile 1615-1620), conservato nella Basilica di San Pancrazio a Roma; il dipinto raffigurante l’Assunta (databile 1610-1620), conservato nel Museo Civico di Crema e del Cremasco; il ciclo pittorico eseguito tra il 1583 ed il 1592  nell’Oratorio dei Crociferi a Venezia; i dipinti raffiguranti l’ Annunciazione (databile 1594 circa), il Battesimo di Cristo, (databile 1604), il Martirio di San Giorgio, (databile 1604), tutti conservati nella Chiesa di San Giorgio dei Genovesi a Palermo; il dipinto raffigurante Cristo morto compianto da un angelo, (databile intorno al 1612), conservato presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna; il dipinto raffigurante il Compianto su Cristo morto, (databile 1620 circa), conservato presso la National Gallery of Art di Washington; le Storie di Psiche, nella Sala di Amore e Psiche, nel Palazzo Ducale di Mantova; il dipinto raffigurante la Pietà con angeli, (databile 1620 circa), conservato presso di Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Il dipinto il Cristo risuscitato raffigura il Cristo in alto, in posizione verticale che si leva dal sepolcro. Le tonalità cromatiche richiamano per lo più la tradizione veneziana, in particolare del Tintoretto. La luce in alto che avvolge il Cristo si contrappone alle ombre e al buio nella parte bassa dell’opera dove emergono delle figure umane, presumibilmente le guardie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *