Ettore e Andromaca. Opera di Francesco Fernandi detto anche L’Imperiali

Ettore e Andromaca

Ettore e Andromaca. Opera di Francesco Fernandi detto anche L’Imperiali. Museo di Palazzo Chigi di Ariccia (Collezione Lemme), Roma

Ettore e Andromaca è un dipinto (olio su tela, cm 103×108) realizzato nei primi anni del Settecento dal celebre pittore italiano Francesco Fernandi detto anche L’Imperiali, ed attualmente conservato presso il Museo di Palazzo Chigi di Ariccia (Collezione Lemme), Roma.

Francesco Fernandi detto anche L’Imperiali, (Milano, 1679 – Roma, 1740) è stato un celebre e rinomato pittore italiano, uno dei maggiori esponenti del rococò e del tardo barocco nella prima metà del Settecento.

Di origine milanese, la sua formazione artistica avviene inizialmente presso la bottega del pittore Carlo Vimercati, ma sin da giovanissimo, intorno al 1705 si trasferisce nella città di Roma, dove lavora presso la bottega di Carlo Maratta.

A Roma, dove si conservano molte sue opere, trova anche la protezione del cardinale Giuseppe Renato Imperiali, dal quale prende il soprannome. Tra i suoi allievi di bottega occorre citare il pittore Pompeo Batoni, mentre tra le sue opere romane occorre citare la tela dell’altare maggiore della Basilica di Sant’Eustachio che raffigura il Martirio di Sant’Eustachio.

Il dipinto Ettore e Andromaca raffigura la scena tratta dall’Iliade (Sesto libro) in cui Ettore saluta la moglie Andromaca e il figlio Astianatte prima di andare al combattimento con Achille, nel quale verrà poi ucciso.

L’immagine racconta con pacato realismo l’intimo dialogo tra Ettore e Andromaca, l’ultimo della loro storia d’amore. Ettore vestito con l’armatura saluta la moglie e tenta di prendere in braccio il figlioletto Astianatte che impaurito, forse dalla stessa armatura e dall’elmo che il padre porta sul capo, piange e si volta verso la nutrice che lo tiene tra le braccia. Nella figura di Ettore si racchiude sia l’icona del guerriero, forte ed impavido alla guida dell’esercito troiano, e sia quella del padre, tenero ed apprensivo. Più statica appare la figura di Andromaca, abbandonata al suo destino e consapevole del dramma che a breve la colpirà, lasciandola da sola con il figlio ancora molto piccolo.

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