Fanciulla pensierosa negli scavi di Pompei

Fanciulla pensierosa negli scavi di Pompei

Fanciulla pensierosa negli scavi di Pompei. Opera di Filippo Palizzi (1865)

Fanciulla pensierosa negli scavi di Pompei è un dipinto (olio su tela, cm 120 x 87) realizzato nel 1865 dal pittore italiano Filippo Palizzi, ed attualmente conservato in Collezione Privata.

Filippo Palizzi (Vasto, 16 Giugno 1818 – Napoli, 11 Settembre 1899) è stato un celebre pittore di origine abruzzese, grande interprete del realismo italiano dell’Ottocento. Formatosi inizialmente presso la Reale Accademia di belle arti di Napoli, abbandona il rigido stile accademico per entrare nello studio del pittore abruzzese Giuseppe Bonolis, e affermarsi come rappresentante della pittura dal vero (in particolare compone opere dedicate al paesaggio e agli animali).

Filippo Palizzi insieme ai suoi fratelli, Giuseppe, Nicola, Francesco e Paolo, tutti pittori, fa parte di quella che prende il nome di “Scuola di Posillipo” operante a Napoli nel secondo decennio dell’Ottocento, incentrata nella raffigurazione del paesaggio dal vero.
La maggior parte delle sue opere sono attualmente conservate presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma, nel Museo di Capodimonte a Napoli, e nella Pinacoteca di Vasto.

Il dipinto Fanciulla pensierosa negli scavi di Pompei raffigura una giovane donna a piedi nudi mentre da una piccola altura ammira, con fare pensieroso, le rovine e i resti di Pompei, sommersa a seguito dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Di fronte a lei è raffigurato il muro di una casa antica, dove spicca, in primo piano, un antico dipinto con il famoso rosso pompeiano. In prospettiva sono raffigurate altre porzioni di pareti dipinte e intorno alla fanciulla si intravedono a terra i resti di cocci e frammenti in terracotta, mentre due donne in secondo piano si allontanano portando delle ceste sulla testa. Sullo sfondo è raffigurato un cielo azzurro e limpido.

La scena è di pura immaginazione ma conserva quella quota di verismo che si ricava in primo luogo dal reale evento storico degli scavi archeologici avvenuti tra la fine del Settecento e nel corso dell’Ottocento, e in subordine dalle decorazioni parietali tipiche delle abitazioni di Pompei.

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