Frances Ellen Watkins Harper (Baltimora, Maryland, 24 Settembre 1825 – Filadelfia, 22 Febbraio 1911) è stata una famosa scrittrice, poetessa statunitense e attivista contro la schiavitù e per il riconoscimento dei diritti delle donne, soprattutto delle donne di colore; in sostanza una delle personalità letterarie e culturali più rinomate del XIX secolo.
Rimasta orfana all’età di tre anni, viene cresciuta dallo zio materno, un attivista per i diritti civili e dalla moglie. Sviluppa sin dalla tenera età una predisposizione per la scrittura e un crescente interesse per la letteratura. Il suo primo libro Forest Leaves (Foglie di Foresta) viene pubblicato nel 1845, all’età di vent’anni, a cui fa seguito Poems on Miscellaneous Subjects (Poesie su temi misti) nel 1854, The Two Offers (Le due offerte) nel 1859 e il romanzo Iola Leroy, or Shadows Uplifted nel 1892 (annoverato come uno dei primi romanzi scritti da una donna afroamericana).
Accanto all’attività letteraria si accompagna l’impegno sociale come sostenitrice dell’abolizionismo, del proibizionismo e del suffragio femminile, promotrice dei diritti civili e dei diritti delle donne, tenendo numerosi discorsi pubblici e conferenze nei diversi stati americani.
Nel 1897 fonda la National Association of Colored Women e acquisisce la carica di vicepresidente.
Frances Ellen Watkins Harper muore a Filadelfia, in Pennsylvania, nel 1911. Il diritto di voto negli Stati Uniti viene riconosciuto il 26 Agosto del 1920.
I fardelli di tutti
Possiamo sospirare sui pesanti fardelli
Del nero, del marrone e del bianco;
Ma se tutti prendessimo le mani insieme
I fardelli sarebbero più leggeri.
Come risolvere i problemi più tristi della vita,
La sua stanchezza, desiderio e dolore,
Fu risposto da Uno che soffrì
In Palestina molto tempo fa.
Ha dato di cuore questo precetto,
Per alleviare i fardelli degli uomini,
“Come vorresti che gli altri facessero a te
Fate anche così con loro”.
La vita è un fardello pesante e faticoso
Si trasformerà in una graziosa fiducia
Quando gli uomini impareranno alla luce di Dio
Essere misericordiosi e giusti.
dove la guerra ha affilato le sue armi,
E la schiavitù magistrale aveva,
Lascia che il bianco, il nero e il marrone si uniscano
Per edificare il regno di Dio.
E non tentare mai la follia
Per costruire un regno o uno stato,
Per avidità d’oro o brama di potere,
Sulle pietre sgretolate dell’odio.
I fardelli saranno sempre pesanti,
Il sole svanisce nella notte,
Finché la misericordia e la giustizia non si cementeranno
Il nero, il marrone e il bianco.
E la terra risponderà con gioia,
Il ritornello dell’angelo araldo,
Quando “Pace in terra, buona volontà agli uomini”
Era il peso della loro tensione.