Guerriero reggente un cavallo alla briglia. Opera di Giorgio de Chirico

Guerriero reggente un cavallo alla briglia

Guerriero reggente un cavallo alla briglia. Opera di Giorgio de Chirico. Museo Carlo Bilotti di Roma.

Guerriero reggente un cavallo alla briglia è un dipinto (olio su tela, cm 60 x 80) realizzato nel 1953 circa dal celebre pittore italiano Giorgio De Chirico, annoverato come il principale esponente della Pittura metafisica, ed attualmente conservato presso il Museo Carlo Bilotti di Roma.

Giorgio De Chirico (Volo, Grecia, 10 Luglio 1888 – Roma, 20 Novembre 1978) è stato un celebre e rinomato artista italiano, tra i grandi della pittura del Novecento. Intorno al lavoro di Giorgio de Chirico e dall’incontro con il pittore futurista Carlo Carrà nel 1910 si sviluppa la Metafisica. Si tratta della corrente pittorica più importante del XX secolo e aspira a superare i limiti del visibile e del reale, rivelando il significato inquietante degli oggetti attraverso il loro inconsueto accostamento in un clima di suggestione e di mistero.

La Metafisica si caratterizza per l’ordine e la chiarezza compositiva nella pittura: le scene sono in pratica nitidissime, senza deformazioni (in tal senso, come non citare i famosi manichini di De Chirico). I quadri raffigurano oggetti e forme riconoscibili, collocati in spazi ben definiti dal punto di vista architettonico e cromatico, ma i vari elementi appaiono coordinati in maniera assurda, apparentemente senza nessi tra loro.

Il dipinto Guerriero reggente un cavallo alla briglia raffigura un cavallo e un cavaliere; il primo appare abbastanza agitato, ovvero impennato sulle gambe posteriori e con le gambe anteriori in alto, mentre il cavaliere lo tiene alla briglia. Quest’ultimo indossa solo una sorta di pareo in vita e sul capo porta un elmo col pennacchio. La scena si svolge all’aperto, su una spiaggia, e sullo sfondo a destra, in lontananza, si intravede un castello dallo stile tipicamente rinascimentale, adagiato su di un’altura. Le tonalità cromatiche si ripetono nel blu, nel marrone e nel bianco, e appaiono decise soprattutto nella porzione superiore della tela, quella relativa al cielo, con pennellate ispessite e aggressive.

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