I dipinti ed i disegni di Gustave Klimt, tutti allusivi e sensuali ma ricchi di raffinatezze e riferimenti colti furono eseguiti in piena “Belle Epoque” viennese all’epoca di Sigmund Freud, Gustav Mahler e Schonberg.
Si notano molti riferimenti legati ad un simbolismo erotico rapportato con elementi figurativi geometrici raffiguranti rettangoli spigolosi e allungati per l’uomo e riferimenti concentrici e rotondi per la donna in un processo mentale di compenetrazione dei corpi che genera una astrazione di purezza ideale racchiusa in un alone mistico-erotico appena percepito come forza vitale nascente dall’unione dei due amanti.
L’opera “Il bacio” (1907-1908), racchiude emblematicamente tutte queste peculiarità citate, proprie dello stile Liberty, pertanto dipinta con decorazioni a mosaico per gli interpreti tassativamente in color oro sullo sfondo.
L’uso di decorare ad oro e mosaico il tutto, non è soltanto perché adorasse i mosaici di Ravenna ma è probabilmente la comunicazione concettuale di elevare alla massima preziosità l’elemento “amore”: di conseguenza, la donna viene posta sul piedistallo come unica depositaria del piacere estremo riconoscendole un peso specifico mentale di rilievo, pertanto perno insostituibile dei più intimi e morbosi desideri.
Estremamente ricercato nella composizione ma altamente controverso nei contenuti.
Di straordinaria bellezza sono le impostazioni delle due figure, lui in piedi che si piega per baciare lei, inginocchiata sul prato fiorito, che a sua volta partecipa emotivamente accettando il bacio.
Faccia e braccia dei personaggi sono realistiche, il resto è volutamente a tinte piatte dai volumi geometrici accostati.
Il volto di lei è totalmente racchiuso nelle mani di lui mentre poggia sensualmente l’esile braccio sul suo collo, entrambi vestiti da una lunga tunica misteriosa e magica allo stesso tempo, in cui si sviluppa il pensiero dell’interlocutore che si immedesima nell’animo dell’artista all’apice del piacere.
I rettangoli posizionati verticalmente nella tunica di lui stanno a simboleggiare una metodologia fallica maschile mentre i cerchi e le rotondità rappresentano l’alternativa femminile.
Questo capolavoro, virgulto di Gustave Klimt ed icona dell’Arte del XX secolo, è esposto al Osterreichische Galerie Belvedere di Vienna.