Hai viso di pietra scolpita
Hai viso di pietra scolpita,
sangue di terra dura,
sei venuta dal mare.
Tutto accogli e scruti
e respingi da te
come il mare. Nel cuore
hai silenzio, hai parole
inghiottite. Sei buia.
Per te l’alba è silenzio.
E sei come le voci
della terra – l’urto
della secchia nel pozzo,
la canzone del fuoco,
il tonfo di una mela;
le parole rassegnate
e cupe sulle soglie,
il grido del bimbo – le cose
che non passano mai.
Tu non muti. Sei buia.
Sei la cantina chiusa,
dal battuto di terra,
dov’è entrato una volta
ch’era scalzo il bambino,
e ci ripensa sempre.
Sei la camera buia
cui si ripensa sempre,
come al cortile antico
dove s’apriva l’alba.
5 Novembre 1945
(Hai viso di pietra scolpita da “La terra e la morte“, anno 1945)
“La terra e la morte” raccoglie nove poesie scritte da Cesare Pavese a Roma tra il 27 ottobre e il 3 dicembre 1945 per la scrittrice romana Bianca Garufi.
Bianca Garufi (Roma, 21 Luglio 1918 – Roma, 26 Maggio 2006) è stata una scrittrice, poetessa e psicoanalista junghiana. Nata a Roma in una nobile famiglia di origine siciliana Bianca Garufi è stata legata (come amica e come musa ispiratrice) per circa cinque anni (1945-1950) allo scrittore piemontese Cesare Pavese.
Si conoscono presso la sede romana della casa editrice Einaudi e scoprono di avere una serie di interessi comuni come quello per la psicoanalisi e per i miti greci che alimentano il loro rapporto intellettuale più che fisico, così come documentato dal ricco carteggio epistolare fra i due scrittori, che nonostante lavorino spesso nella stessa sede si scrivono lettere come se fossero a distanza. Nel 1946 Bianca Garufi lascia la sede Einaudi ma loro relazione fatta di corrispondenza continua a distanza.
Un amore platonico e letterario come testimonia il romanzo Fuoco grande scritto da entrambi, a capitoli alterni, nei primi mesi del 1946 e lasciato incompiuto. L’opera viene pubblicata solo nel 1959, dopo la morte dello scrittore piemontese per volere dell’amico Italo Calvino.
A Bianca Garufi sono dedicati oltre alla raccolta di poesie “La terra e la morte” (1945), anche i Dialoghi con Leucò (1945-1947 – trasposizione greca del nome Bianca).