Il silenzio
Tu che sussulti a un batter d’ali, ed hai
il nodo del silenzio sulle labbra
color di cenere!…
Perchè taci, e tremando te ne stai
rinchiusa in una torre di tristezza?…
E pure sei così giovine ancora,
così soave è ancor la tua bellezza!…
Non so il tuo male.—Tu mi sembri oppressa
da un cilicio nascosto, che flagelli
la carne fragile,
perdutamente al suo poter sommessa;
e un’ebbrezza indicibile ti è data
forse dal tuo soffrir senza parola,
se al lamento la bocca è sigillata;
se le mani s’aggrappan con terrore
a un mobile, ad un muro, a un davanzale,
per trattenerti
di scagliare il tuo corpo e il tuo dolore
dalla finestra!…—Ma perchè patire
senza rivolta?… Io non lo so, il tuo male;
ma t’insegnerei, forse, a non morire.—
Senti come garriscono le rondini
bianche e nere, nell’ora del tramonto.
Pel ciel s’inseguono
stridendo, in cerchi rapidi e giocondi.
Non hai pensato mai che forse un giorno
fosti la rondin che a Novembre fugge
verso il sole, e nel Marzo fa ritorno?…
Non ti senti quelle ali dentro il cuore
batter, folli d’azzurro?… non lo senti
che tu sei libera
come la rondinella del Signore,
e che sol per gioirne Iddio ti diede
l’anima tua piena di raggi, ardente
di sogni, aperta ad ogni pura fede?…
Vuoi ch’io ti regga al volo?… Oh, non tremare
forte così.—Non ti dirò più nulla.—
Lagrime e lagrime
io verserò su te senza parlare:
su te, che in una torre di tristezza
ti chiudi, e in fondo l’ami, il tuo martirio,
e vi sfiorisci con la tua bellezza.
Ada Negri (Lodi, 3 Febbraio 1870 – Milano, 11 Gennaio 1945) è stata una famosa poetessa e donna di lettere italiana, prima e unica donna ad essere ammessa all’Accademia d’Italia, ma soprattutto una delle poche donne che, nonostante la bassa estrazione sociale di provenienza, con talento ed eccezionali capacità intellettuali, riesce ad emergere nel panorama culturale italiano.
Proveniente da una famiglia di origine lombarda, povera e modesta, Ada Negri trascorre gran parte della sua infanzia presso il palazzo della nobile e aristocratica Famiglia Barni, dove la nonna materna lavora come portinaia. Le sue giornate trascorrono nella portineria del Palazzo contemplando l’andirivieni delle persone, fatti e sensazioni che riporta nel romanzo autobiografico, “Stella mattutina” (pubblicato nell’anno 1912).
Il padre, un piccolo manovale dedito all’alcool, muore quando Ada Negri è in tenera età, la madre, una tessitrice, cerca tra mille sacrifici di fornire alla figlia una educazione e una istruzione.
Ciò le consente di studiare e, grazie alle sue capacità intellettuali arriva a diplomarsi come insegnante elementare. Nel 1887 ottiene un posto come insegnante preso la scuola elementare Motta Visconti di Pavia. In questo periodo inizia a comporre diverse poesie e alcune di queste vengono pubblicate sul giornale il Fanfulla di Lodi.
Solo con la raccolta di poesie Fatalità nel 1892 riesce ad ottenere una serie di apprezzamenti fino ad arrivare al successo e alla notorietà e, in conseguenza di ciò, con decreto del ministro Zanardelli, le viene conferito il titolo di docente per chiara fama presso l’Istituto Superiore “Gaetana Agnesi” di Milano. Due anni dopo esce la sua seconda raccolta di poesie, “Tempeste”.
Nel 1931 le viene conferito per la sua carriera intellettuale il Premio Mussolini e nel 1940 Ada Negri diviene membro dell’Accademia Italiana.
Cinque anni più tardi, nel 1945 Ada Negri muore a Milano.