Invidio i mari che lui attraversa
Invidio i mari che lui attraversa
invidio i raggi delle ruote
della carrozza che lo porta in giro
invidio le curve colline
che osservano il suo viaggio.
Tutti possono vedere facilmente
quel che invece – ah, cielo –
a me è vietato assolutamente.
Invidio i nidi dei passeri
che punteggiano le sue lontane grondaie
la mosca soddisfatta sul suo vetro
e le foglie felici – felici –
che fuori dalla sua finestra
scherzano approvate dall’estate
gli orecchini di Pizarro
non potrebbero acquistare ciò per me.
Invidio la luce che lo sveglia
e le campane che gli annunciano con forti
rintocchi il mezzogiorno. Fossi io
per lui il mezzogiorno.
Ma mi vieto di fiorire
e annullo la mia ape
per paura che il mezzogiorno
sprofondi me e Gabriele nella notte infinita.
Emily Dickinson, all’anagrafe Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 Dicembre 1830 – Amherst, 15 Maggio 1886) è stata una famosa e rinomata poetessa del Diciannovesimo secolo.
Nata nel 1830 a Amherst, nello stato del Massachusetts, negli Stati Uniti d’America da una famiglia borghese e conservatrice, Emily Dickinson riceve una buona educazione ed una completa istruzione come poche donne di quel periodo storico. Studia presso la Amherst Academy e successivamente frequenta la South Hadley ma ben presto si ritira dagli istituti scolastici e preferisce continuare gli studi da sola come autodidatta.
La sua vita man mano si connota di una profonda solitudine che ben presto cede il passo ad un vero e proprio stato di isolamento e distacco da una società nella quale non ritrova chiari elementi di identificazione. Invero, nella realtà non si conoscono con certezza le cause del suo totale isolamento.
Emily Dickinson trascorre, infatti, le sue giornate nella casa paterna, anche a seguito dello sviluppo di una malattia agli occhi, ricevendo poche visite e instaurando con il mondo esterno un rapporto quasi esclusivamente epistolare. Ed è in tale contesto che Emily Dickinson inizia a scrivere le prime poesie; la sua vocazione poetica non è prettamente letteraria ma piuttosto spirituale.
Le sue numerose liriche, caratterizzate da un linguaggio intenso, espressivo e privo di punteggiatura, trovarono pubblicazione solo dopo la sua morte e la consacrarono quale poetessa americana più apprezzata del XIX secolo. Le tematiche ricorrenti sono in particolare quelle dell’amore e della morte, entrambe trattate con naturalezza e semplicità. Accanto a queste emerge anche il tema della natura, l’amore per gli esseri animali e per gli esseri vegetali, grande fonte di ispirazione poetica e linguistica.
Emily Dickinson muore per una nefrite il 15 Maggio del 1886 a Amherst, nella casa dove ha vissuto la sua vita in totale solitudine, all’età di cinquantacinque anni.