La morte di Didone. Opera del Guercino

La morte di Didone

La morte di Didone. Opera del Guercino. Galleria Spada, Roma

La morte di Didone è un dipinto (olio su tela, cm 287×335) realizzato nel 1631 dal pittore emiliano Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino ed attualmente conservato presso la Galleria Spada di Roma, sita in Piazza Capo di Ferro, nel rione Regola.

Giovanni Francesco Barbieri, soprannominato il Guercino (Cento, 2 febbraio 1591 – Bologna, 22 dicembre 1666), è stato un celebre pittore italiano. Formatosi a Bologna, acquisisce lo stile dei fratelli Carracci e successivamente del Caravaggio con riguardo all’uso del chiaroscuro creando effetti luministici attraverso il contrasto tra ombre e luce. A partire dal 1620 si trasferisce e lavora a Roma per volere di Papa Gregorio XV (al secolo Alessandro Ludovisi) e risale a tale periodo la decorazione (affresco a tempera) raffigurante l’Aurora nella volta del Casino Boncompagni Ludovisi.

Tra le sue opere romane si ricorda altresì il dipinto raffigurante Santa Margherita di Antiochia (databile al 1644) e il dipinto raffigurante Sant’Agostino (metà del XVII secolo), conservati nella Basilica di San Pietro in Vincoli; dipinto dal titolo “La Santissima Trinità” (databile al 1638) conservato all’interno della Cappella della Santissima Trinità nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria, identico ad altro dipinto raffigurante la “Trinità ed Angeli” conservato nella Basilica di San Nicola in Carcere; il dipinto raffigurante la “Gloria di san Crisogono” (la copia si trova sul soffitto della Basilica di San Crisogono mentre l’originale si trova a Londra, a Lancaster House); il dipinto raffigurante l’ Incredulità di san Tommaso, (databile al 1621), conservato presso la Pinacoteca Vaticana, e diverse opere: San Matteo e l’angelo, il Seppellimento di Santa PetronillaMaddalena penitenteSibilla PersicaSacra FamigliaCleopatra davanti a Ottaviano, San Giovanni Battista, tutte conservate nei Musei Capitolini, Pinacoteca Capitolina di Roma.

Il dipinto La morte di Didone raffigura il suicidio della regina di Cartagine Didone, dopo essere stata abbandonata da Enea. L’opera ha una scena teatrale altamente drammatica, con Didone al centro, la sorella Anna e le ancelle ai lati, che assistono passivamente alla sua morte, mentre sullo sfondo è possibile notare, in prospettiva, le navi dei troiani con di Enea che si allontanano nella cruda del mattino. In alto una amorino in volo con le ali nere, con arco e frecce in mano.

Il dipinto viene commissionato al Guercino dal Cardinale Bernardino Spada per conto della regina di Francia Maria de’ Medici.

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