San Giovanni Battista è un dipinto (olio su tela, cm 65×55) realizzato tra il 1650 e il 1655 dal pittore emiliano Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino ed attualmente conservato nei Musei Capitolini, Pinacoteca Capitolina di Roma.
Giovanni Francesco Barbieri, soprannominato il Guercino (Cento, 2 febbraio 1591 – Bologna, 22 dicembre 1666), è stato un celebre pittore italiano. Formatosi a Bologna, acquisisce lo stile dei fratelli Carracci e successivamente del Caravaggio con riguardo all’uso del chiaroscuro creando effetti luministici attraverso il contrasto tra ombre e luce. A partire dal 1620 si trasferisce e lavora a Roma per volere di Papa Gregorio XV (al secolo Alessandro Ludovisi) e risale a tale periodo la decorazione (affresco a tempera) raffigurante l’Aurora nella volta del Casino Boncompagni Ludovisi.
Tra le sue opere romane si ricorda altresì il dipinto raffigurante Santa Margherita di Antiochia (databile al 1644) e il dipinto raffigurante Sant’Agostino (metà del XVII secolo), conservati nella Basilica di San Pietro in Vincoli; dipinto dal titolo “La Santissima Trinità” (databile al 1638) conservato all’interno della Cappella della Santissima Trinità nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria, identico ad altro dipinto raffigurante la “Trinità ed Angeli” conservato nella Basilica di San Nicola in Carcere; il dipinto raffigurante la “Gloria di san Crisogono” (la copia si trova sul soffitto della Basilica di San Crisogono mentre l’originale si trova a Londra, a Lancaster House); il dipinto raffigurante l’ Incredulità di san Tommaso, (databile al 1621), conservato presso la Pinacoteca Vaticana, e diverse opere: San Matteo e l’angelo, il Seppellimento di Santa Petronilla, Maddalena penitente, Sibilla Persica, Sacra Famiglia, Cleopatra davanti a Ottaviano, tutte conservate nei Musei Capitolini, Pinacoteca Capitolina di Roma.
Il dipinto San Giovanni Battista raffigura il santo riconoscibile per la pelle di pecora e per la croce di canna, con le mani al petto e gli occhi rivolti al cielo, che evidenziano il carattere prettamente devozionale dell’opera, con molta probabilità destinata ad una collezione privata.