L’allieva è un dipinto (olio su tela) realizzato tra il 1922 e il 1923 dal pittore italiano Mario Sironi, ed attualmente conservato in Collezione privata.
Mario Sironi (Sassari, 12 maggio 1885 – Milano, 13 agosto 1961) è stato un celebre e poliedrico artista italiano, affermatosi sin dall’inizio del Novecento come pittore, scultore, architetto, scenografo. Formatosi a Roma presso la Scuola Libera del Nudo in via Ripetta, Mario Sironi si avvicina prima al divisionismo, a seguito della conoscenza con Giacomo Balla, e poi al futurismo, introdotto dall’amicizia con Umberto Boccioni. E’ altresì annoverato come fondatore alla fine del 1922 a Milano del gruppo Novecento, movimento artistico del quale fanno parte, oltre a Sironi, anche Achille Funi, Leonardo Dudreville, Anselmo Bucci, Emilio Malerba, Pietro Marussig e Ubaldo Oppi. Tale gruppo riprende alcune tematiche rappresentate qualche anno prima, tra il 1918 e il 1922, dalla rivista “Valori Plastici“, fondata a Roma dal pittore e collezionista d’arte Mario Broglio, che richiama i principi della pittura Metafisica e a cui si avvicinano anche Carlo Carrà e Giorgio Morandi. Con il Novecento si vuole riprendere i valori del passato, il classicismo greco e romano, reinterpretato nelle forme e nei volumi. In tal senso si parla di un “ritorno all’ordine” ovvero ai valori del passato, rivisitati in chiave nuova e diversa, che si impone dopo il cambiamento culturale a seguito della fine della prima guerra mondiale.
Il dipinto L’allieva raffigura una giovane donna a mezza figura voltata di tre quarti verso sinistra e con lo sguardo rivolto oltre il campo visivo dell’opera. Colpisce la posa monumentale della figura umana e l’evidente chiaroscuro di impronta caravaggesca, con l’intenso contrasto di luce ed ombra, sul viso e sugli oggetti della stanza. Il richiamo alla tradizione classica emerge dalla raffigurazione di una statua antica e di un’anfora in primo piano, mentre il gusto di Sironi per le forme geometriche si evidenzia nella squadra poggiata sul tavolo e nella piramide, sullo sfondo. L’allieva viene esposta nel 1924 alla Biennale di Venezia ma non viene molto apprezzata dalla critica, che rimane quasi indifferente all’opera.