Marietta Robusti

marietta robustiMarietta Robusti (Venezia, 1554 – Venezia, 1590) è stata una famosa pittrice e musicista di origine veneziana, nota con lo pseudonimo della “Tintoretta” in quanto prima figlia di Jacopo Robusti, detto, appunto, il Tintoretto.

Marietta Robusti nasce da una relazione occasionale tra il Tintoretto e una giovane donna (si presume una cortigiana), con cui non convolò mai a nozze. La fanciulla cresce sotto la guida del padre, al quale rimane fortemente legata per tutta la sua vita, in un rapporto sempre crescente di affetto, stima e fiducia.

Sin da giovanissima Marietta Robusti frequenta la bottega paterna, apprendendo le tecniche del disegno e della pittura. Nonostante il successivo matrimonio del padre con Faustina Episcopi e la nascita di altri fratelli (ben sette), Marietta Robusti rimane la figlia prediletta del Tintoretto, facendone la sua più importante e fedele collaboratrice sotto il profilo artistico e pittorico e proteggendola in un mondo prettamente dominato dalla presenza maschile.

Infatti nonostante la sua notorietà come ritrattista e le varie richieste come pittrice presso le corti d’Austria e di Spagna, Marietta Robusti non si allontana mai da Venezia, e dalla sapiente guida paterna.

Il padre la fece sposare in giovane età con il gioielliere tedesco Marco Augusta e dal matrimonio nasce un bambino Jacometto che però muore a soli undici mesi mentre si trova in campagna vicino Mestre.

La morte prematura del figlio, getta la giovane Marietta Robusti in un forte stato di disperazione e dolore che la conduce alla morte alla sola età di circa trent’anni. Viene sepolta a Venezia nella Chiesa della Madonna dell’Orto, nella parrocchia di famiglia che ospita anche le spoglie del Tintoretto.

Marietta Robusti viene ricordata dagli storici dell’arte come una donna gentile e aggraziata, nonchè pittrice talentuosa tanto che è difficile distinguere le sue opere da quelle del padre. L’unica sua opera certa è l’ Autoritratto ( anno 1580) conservato presso la “Galleria degli Uffizi” di Firenze.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *