Mosè e il roveto ardente è un dipinto (olio su tela, cm 27,5 x 22,5) realizzato intorno alla metà del Seicento dal pittore italiano Filippo Lauri, ed attualmente conservato presso il Museo di Palazzo Chigi di Ariccia (Collezione Fagiolo), Roma.
Filippo Lauri (Roma, 25 Agosto 1623 – Roma, 12 Dicembre 1694) è stato un celebre pittore italiano del periodo barocco, figlio del pittore fiammingo Balthasar Lawers,(Italianizzato Lauri) . Attivo principalmente a Roma riceve la sua formazione artistica principalmente dal fratello maggiore Francesco Lauri, a sua volta allievo di Andrea Sacchi. Dopo la morte del fratello Francesco avvenuta nel 1637, Filippo Lauri prosegue la sua formazione pittorica sotto la guida del pittore romano Angelo Caroselli. Nel 1654 viene ammesso all’Accademia di San Luca a Roma e nel 1686 rinuncia alla carica di Principe dell’Accademia.
Tra le sue opere principali occorre citare il dipinto raffigurante La Giostra dei Caroselli, (databile tra il 1656 e il 1659, in collaborazione con il pittore romano Filippo Gagliardi) conservato presso il Museo di Roma a Palazzo Braschi; l’affresco raffigurante la Cacciata dal Paradiso terrestre e Famiglia di Adamo (databile al 1657) nella lunetta della Cappella Mignanelli nella Chiesa di Santa Maria della Pace a Roma; gli affreschi (databili tra il 1656 ed il 1657) della Galleria di Alessandro VII nel Palazzo del Quirinale; la decorazione Fregio con storie di Venere e Adone (databile al 1682) conservato all’interno di Palazzo Cenci a Roma.
Il dipinto Mosè e il roveto ardente raffigura il racconto biblico narrato dal libro dell’Esodo (Es 3, 1-15):
Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb. L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: “Voglio avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?”. Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: “Mosè, Mosè!”. Rispose: “Eccomi!”. Riprese: “Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!”. E disse: “Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe”. Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio. Il Signore disse: “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dalla mano dell’Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l’Hittita, l’Amorreo, il Perizzita, l’Eveo, il Gebuseo.