Mostro molle in un paesaggio angelico è un dipinto (olio su tela, cm 76×101) realizzato nel 1977 dal pittore surrealista spagnolo Salvador Dalí ed attualmente conservato nella Pinacoteca Vaticana, all’interno dei Musei Vaticani, Città del Vaticano, Roma.
Salvador Dalì (Figueres, Catalogna, 11 Maggio 1904 – Figueres, Catalogna, 23 Gennaio 1989) è stato un Pittore, Scultore, Regista, Sceneggiatore spagnolo famoso soprattutto per la sua opera SURREALISTA.
Il surrealismo è un movimento artistico, sociale e culturale che si sviluppa all’inizio del Novecento e trae le sue mosse dal Dadaismo rispetto al quale può essere considerato una prosecuzione e/o una evoluzione.
Tra i maggiori artisti appartenenti alla corrente pittorica surrealista rientra a pieno titolo Salvador Dalì. Lo stesso è il primo ad applicare all’arte le teorie di Sigmund Freud.
Mostro molle in un paesaggio angelico è un’opera prettamente surrealista, eseguita nell’ultimo periodo artistico del pittore catalano, e raffigura sulla scena una dimensione onirica che dal reale propende verso la follia e l’immaginario. In tal senso l’opera è ricca di moltissimi elementi simbolici, intrisi di classicismo, apparentemente scollegati tra loro: diverse figure angeliche con ali, un cavallo, e, sulla sinistra un “mostro” deformato infatti chiamato “Mostro molle” adagiato su una sorte di roccia rettangolare. Da una parte visioni oniriche e raggianti, dall’altra l’immagine cupa ed inquietante del mostro deforme.
Lo sfondo è determinato dal colore giallo fluo, celeste, marrone tra il cielo e la terra. Non ci sono confini o argini ma la scena è aperta, enigmatica, mutevole a seconda dello sguardo dello spettatore o degli spettatori e a seconda dell’angolazione della visuale; un luogo dove il tempo non esiste, o almeno è percepibile nel subconscio umano, e dove nell’animo visionario del pittore aleggia sempre il fantasma dell’amata Gala, al secolo Elena Ivanovna Diakonova, la sua unica compagna, moglie e musa ispiratrice.