Orologio ad acqua del Pincio

Orologio ad acqua del Pincio roma point of viewL’ Orologio ad Acqua del Pincio è situato a Roma in Viale dell’Orologio all’interno della magnifica scenografia naturalistica del Parco di Villa Borghese, a pochi passi dalla Terrazza del Pincio e dalla Casina Valadier. Specificatamente si tratta, sotto il profilo tecnico di un Idrocronometro, ovvero di un orologio che utilizza l’energia prodotta dall’acqua per segnare il tempo.

Un particolare e sofisticato strumento di ingegneria meccanica, il cui pregio non può passare inosservato a coloro che transitano tra le statue, i busti in marmo e i viali alberati della Passeggiata del Pincio, all’interno di Villa Borghese.

La realizzazione dell’ Orologio ad acqua del Pincio  risale al 1867 sul progetto di padre Giovanni Battista Embriaco (Ceriana, 1829 – Roma, 1903), frate domenicano di origine ligure e grande appassionato di ingegneria meccanica e, in particolare di orologi; il progetto viene presentato nello stesso anno all’Esposizione Universale di Parigi, anche se con poco successo.

La sistemazione e l’ambientazione dell’ Orologio ad Acqua all’interno del Parco di Villa Borghese viene decisa nel 1873 dall’architetto romano ma di origine svizzera Gioacchino Ersoch (Roma il 6 Luglio 1815- Roma il 12 Giugno 1902).

In tal senso viene appositamente creato un ambiente naturalistico, con la collocazione dell’ Orologio ad Acqua su una roccia al centro di un laghetto artificiale circondato da decorazioni floreali e da una balaustra in ferro.

L’Orologio si struttura in quattro quadranti di vetro, disposti sui quattro lati e racchiusi in una torre in legno e ghisa e un piccolo ponte sempre in legno. L’acqua sgorga e viene raccolta all’interno di due vaschette oscillanti: l’oscillazione crea una energia idraulica che fa muovere il pendolo e girare le lancette.

Un altro Orologio ad acqua costruito nel 1870 sempre dal frate domenicano Giovanni Battista Embriaco è custodito all’interno del cortile dell’antico Palazzo Berardi, risalente al Cinquecento su progetto di Giacomo Della Porta e situato in Via del Gesù al numero civico 62.

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