Ragazzo accovacciato. Opera di Michelangelo Buonarroti

Ragazzo accovacciato Il giovane uomo nudo seduto in riva al mare

Ragazzo accovacciato (o anche noto come “L’ Adolescente”)

Ragazzo accovacciato (o anche noto come “L’ Adolescente”) è una scultura in marmo grezzo (cm 54 di altezza) realizzata intorno al 1524 circa dallo scultore, pittore e architetto toscano Michelangelo Buonarroti, annoverato tra i principali esponenti del Rinascimento italiano.

L’opera, non completamente rifinita, proviene dalla collezione dei Medici e successivamente viene acquistata da Caterina II di Russia e nel 1851 viene inserita all’interno del Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, dove è attualmente conservata.

Ragazzo accovacciato Il giovane uomo nudo seduto in riva al mare

Ragazzo accovacciato (o anche noto come “L’ Adolescente”)

Solo nel primo ventennio del Novecento l’opera è stata attribuita a Michelangelo Buonarroti a seguito degli studi condotti dalla storica tedesca Anny E. Popp, la quale evidenzia un disegno, all’interno di una lettera del 1525 di Leonardo Sellaio indirizzata a Michelangelo (attualmente conservati al British Museum di Londra), di un progetto per la Sagrestia Nuova della Basilica di San Lorenzo a Firenze che l’irrequieto scultore inizia nel 1519 su incarico di papa Leone X.

Tal progetto prevede la realizzazione di due statue, una delle quali molto simile quella del Ragazzo accovacciato, da inserire in apposite nicchie nella tomba di Giuliano de’ Medici.

Secondo un’altra teoria l’opera rientra nel progetto architettonico e scultoreo della Tomba di Giulio II (databile al 1505-1545), collocato nella Basilica di San Pietro in Vincoli a Roma.

Infine molti studiosi mettono in discussione l’attribuzione diretta dell’opera a Michelangelo Buonarroti, la cui realizzazione sia da riferire ad allievi del maestro, tra i quali compare anche il nome dello scultore Pierino da Vinci, nipote di Leonardo da Vinci.

Certamente, per le caratteristiche tecniche e stilistiche dell’opera, come i dettagli della muscolatura delle spalle e delle braccia così come le ginocchia, oltre a quel pathos di mistero, è difficile non ricondurla alla mano del Buonarroti.

La statua del Ragazzo accovacciato raffigura un giovane nudo ripiegato su se stesso, come se sulle sue spalle reggesse un peso insostenibile, che secondo alcuni studiosi è stata interpretata nella sofferenza di un’anima “non nata” e per tali ragioni l’opera sarebbe rimasta incompiuta.

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