Rebecca velata è una scultura in marmo realizzata nel 1866 circa dallo scultore bergamasco Giovanni Maria Benzoni, uno dei principali rappresentanti del neoclassicismo italiano. Ne esistono diverse copie, oltre una trentina; di queste si segnala una copia della statua che si trova presso High Museum of Art (HMA) di Atlanta, in Georgia; una altra copia realizzata nell’anno 1866 circa è collocata presso il Berkshire Museum di Pittsfield, nel Massachusetts; una terza copia si trova a Hyderabad, Andhra Pradesh, in India; infine altre copie, con lievi differenze, si trovano presso collezioni private.
Giovanni Maria Benzoni (Songavazzo, 28 Agosto 1809 – Roma, 28 Aprile 1873) è stato un celebre e rinomato scultore del XIX secolo, attivo in Italia e in Europa. Sebbene provenisse da una famiglia di umili origini, Giovanni Maria Benzoni riesce a sviluppare nel corso degli anni una proficua carriera artistica grazie al supporto morale e finanziario del conte Luigi Tadini, noto collezionista d’arte e fondatore dell’Accademia di belle arti Tadini di Lovere. Diviene così uno degli scultori più richiesti, quale legittimo erede del più celebre Antonio Canova, ottenendo un enorme successo nella seconda metà dell’Ottocento.
Tra le sue numerose opere realizzate nel corso della lunga carriera artistica (circa quarant’anni di lavoro) la scultura Rebecca velata viene indicata dalla maggior parte dei critici d’arte come il suo più grande capolavoro.
Sovente nella realizzazione delle sue opere Giovanni Maria Benzoni ha trovato ispirazione nella mitologia greca e nella Bibbia, e in tal senso Rebecca è un personaggio biblico, citato nel Libro della Genesi. Rebecca viene scelta da Abramo quale moglie di suo figlio Isacco, e dall’unione nascono i due gemelli, Giacobbe ed Esaù.
Con la scultura Rebecca velata Giovanni Maria Benzoni raffigura l’eroina biblica nel momento della presentazione al suo futuro sposo Isacco. Dietro il delicato velo di marmo che dal capo scende sul corpo si intravede il viso timido e riservato di Rebecca: lo sguardo rivolto verso il basso indice di riserbo e di pudore mentre il braccio e la mano sinistra, coperti anch’essi dal velo di marmo, sono aperti verso l’esterno indice di accettazione verso il futuro sposo Isacco.