Ritratto di Andrea Navagero e Agostino Beazzano

Ritratto di Andrea Navagero e Agostino Beazzano

Ritratto di Andrea Navagero e Agostino Beazzano. Opera di Raffaello Sanzio.

Il Ritratto di Andrea Navagero e Agostino Beazzano è un dipinto (olio su tela, cm 74×107) realizzato intorno al 1516 circa dal pittore urbinate Raffaello Sanzio, grande esponente del Rinascimento italiano, ed attualmente conservato nella Galleria Doria Pamphilj di Roma.

Andrea Navagero (Venezia, 1483 – Blois, 8 Maggio 1529) celebre poeta e oratore veneziano e Agostino Beazzano (Treviso, ultimo decennio del XV secolo – Treviso, 1549) rinomato umanista e poeta italiano, uniti da sentimenti di amicizia e di stima, vengono ritratti insieme dal Sanzio. L’opera viene eseguita a Roma nel 1516 come testimonia una lettera di Pietro Bembo indirizzata al cardinal Bibbiena del 3 Aprile del 1516 che narra di una gita a Tivoli dello stesso Bembo, in compagnia degli amici umanisti Andrea Navagero e Agostino Beazzano, oltre a Baldassarre Castiglione e al pittore Raffaello Sanzio. Il ritratto, in realtà un doppio ritratto, raffigura i due amici intenti in una conversazione, con lo sguardo rivolto verso lo spettatore, ovvero verso un terzo interlocutore esterno che con molta probabilità sembra possa trattarsi del Cardinale Pietro Bembo, commissionario dell’opera al Sanzio.

Il Ritratto di Andrea Navagero e Agostino Beazzano raffigura i due amici a mezza figura, su uno sfondo scuro neutro, in posizioni complementari, entrambi voltati di tre quarti, uno di schiena e l’altro frontale. Inoltre entrambi hanno lo sguardo rivolto verso l’ipotetico spettatore, interlocutore frontale e sono abbigliati secondo la moda cinquecentesca-rinascimentale, con abito scuro: in particolare Andrea Navagero indossa un abito di velluto nero e un’ ampia cuffia in testa, mentre Agostino Beazzano indossa un abito scuro di lana e sotto una camicia bianca plissettata. Caratteristica fondamentale è la luce che taglia il dipinto dall’alto, a sinistra, verso il basso, evidenziando la resa cromatica limitata o addirittura monocromatica, la pacata e serena espressione dei due intellettuali proiettati verso l’esterno e crea una simmetria compositiva.

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