Salomè con la testa del Battista è un dipinto (olio su tela, cm 89,5 x 73) realizzato intorno al 1515 circa dal pittore veneziano Tiziano Vecellio, e attualmente conservato presso la Galleria Doria Pamphilj a Roma.
Si tratta di un’opera appartenente al periodo giovanile di Tiziano Vecellio, (Pieve di Cadore, 1488/1490 – Venezia, 27 Agosto 1576), eseguita intorno all’inizio del XVI secolo (1515 circa) dal celebre maestro veneziano, annoverato tra i principali interpreti del Rinascimento italiano e massimo esponente della c.d. scuola veneziana. Capolavoro indiscusso ne esistono numerose copie con varianti, tra cui una conservata nella collezione Benson di Londra. Precedentemente attribuita al Giorgione, solo in un secondo momento viene riconosciuta la mano del pittore veneziano Tiziano Vecellio.
Il dipinto Salomè con la testa del Battista raffigura il celebre episodio biblico tratto dal Vangelo (Mt. 14, 1-12): “Erode aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare … Benché Erode volesse farlo morire, temeva il popolo perché lo considerava un profeta. Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle tutto quello che avesse domandato. Ed essa, indotta dalla madre, disse: Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista…. La sua testa venne portata su un vassoio e fu data alla fanciulla, ed essa la consegnò a sua madre“.
La composizione raffigura il momento in cui Salomè mostra il piatto sul quale ha appena posto la testa recisa del Battista. Accanto a lei una giovane ancella assiste alla scena. Nello sfondo scuro si intravede un arco con il cielo limpido e in alto un piccolo amorino scolpito.
Si osserva come nella testa del Battista è stato riconosciuto un autoritratto del pittore veneziano. La figura femminile Salomè ha notevoli somiglianze con altre donne di Tiziano, in particolare la Donna allo specchio (databile al 1512-1515 circa) e conservato nel Museo del Louvre di Parigi.