San martino. Opera di Mario Sironi

San martino

San martino

San martino è un dipinto (tempera su tela, cm 120 x 100) realizzato nel 1941 dal pittore italiano Mario Sironi, ed attualmente conservato all’interno dei Musei Vaticani, Città del Vaticano, Roma.

Opera donata nel 1980 dalle Suore Marcelline.

Mario Sironi (Sassari, 12 maggio 1885 – Milano, 13 agosto 1961) è stato un celebre e poliedrico artista italiano, affermatosi sin dall’inizio del Novecento come pittore, scultore, architetto, scenografo. Formatosi a Roma presso la Scuola Libera del Nudo in via Ripetta, Mario Sironi si avvicina prima al divisionismo, a seguito della conoscenza con Giacomo Balla, e poi al futurismo, introdotto dall’amicizia con Umberto Boccioni. E’ altresì annoverato come fondatore alla fine del 1922 a Milano del gruppo Novecento, movimento artistico del quale fanno parte, oltre a Sironi, anche Achille Funi, Leonardo Dudreville, Anselmo Bucci, Emilio Malerba, Pietro Marussig e Ubaldo Oppi. Tale gruppo riprende alcune tematiche rappresentate qualche anno prima, tra il 1918 e il 1922, dalla rivista “Valori Plastici“, fondata a Roma dal pittore e collezionista d’arte Mario Broglio, che richiama i principi della pittura Metafisica e a cui si avvicinano anche Carlo Carrà e Giorgio Morandi. Con il Novecento si vuole riprendere i valori del passato, il classicismo greco e romano, reinterpretato nelle forme e nei volumi. In tal senso si parla di un “ritorno all’ordine” ovvero ai valori del passato, rivisitati in chiave nuova e diversa, che si impone dopo il cambiamento culturale a seguito della fine della prima guerra mondiale. Tra le sue opere conservate a Roma occorre citare Il costruttore (realizzato nel 1936) e la Solitudine, dipinto realizzato tra il 1925 e il 1926, entrambi conservati presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna.

Il dipinto San martino raffigura Martino, santo non martire, a cavallo nell’atto di donare il mantello rosso per aiutare un mendicante, quasi nudo, giunto al suo cospetto. Dallo sfondo indefinito emergono in modo netto le figure umane, e il tutto richiama un concetto di povertà e di tristezza. Molti pittori (tra cui El Greco e Mattia Preti), hanno raffigurato Martino nell’atto di tagliare il mantello, mentre sta su un cavallo bianco.

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